Corriere della Sera

In gravidanza

- Carla Favaro Nutrizioni­sta

Norovirus, Virus Epatite A, Salmonella. Pesce affumicato: Listeria monocytoge­nes

Toxoplasma, Listeria monocytoge­nes, Salmonella, Campylobac­ter ed E. coli STEC. situazione immunitari­a delle donne gravide le rende particolar­mente suscettibi­li a queste infezioni, tanto che, anche venendo a contatto con dosi non eccessivam­ente elevate dei patogeni, possono sviluppare una sintomatol­ogia importante».

Inutile dire che l’elenco di questi microorgan­ismi può spaventare. «È comprensib­ile che sia così — commenta Barco — anche perché il rischio zero non esiste ma sarebbe controprod­ucente, vivere e mangiare in completa sterilità. È però importante sapere che, con alcune conoscenze di base, è possibile affrontare, gestire e limitare al massimo i rischi rappresent­ati da questi microrgani­smi».

Quali sono le precauzion­i da adottare?

«Accanto ad alcuni particolar­i accorgimen­ti relativi alle singole categorie di alimenti (si veda la tabella, ndr ), le regole sono quelle igienico-sanitarie di base — ricorda Barco

Igiene

È fondamenta­le la pulizia degli utensili, delle superfici di lavoro e quella delle mani

— che riguardano tutte le fasi della manipolazi­one degli alimenti, incluso lavaggio, cottura, conservazi­one, ma anche pulizia di utensili, superfici di lavoro e mani. Particolar­e attenzione va posta alla contaminaz­ione crociata (trasferime­nto di microrgani­smi dagli alimenti crudi a quelli pronti per il consumo), una delle principali cause di tossinfezi­one alimentare. Generalmen­te questo trasferime­nto avviene per contatto diretto o per “gocciolame­nto” fra gli alimenti (per esempio se in frigorifer­o lasciamo scongelare carne, non ben protetta, e il suo succo cola su cibi pronti per il consumo), oppure per contaminaz­ione indiretta, attraverso utensili, superfici di lavoro o le mani. Fondamenta­le, quindi, prendere tutte le precauzion­i necessarie per evitare questo tipo di problema».

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