A tavola cibi sicuri
Un’indagine svela che molte donne non hanno idee chiare su quali alimenti, procedimenti e modalità di conservazione possono essere rischiosi
forumcorriere. corriere.it/ nutrizione
Per la futura mamma è molto importante sapere come ridurre il rischio di malattie di origine alimentare. Questo periodo della vita, infatti, è particolarmente delicato anche sotto questo profilo, sia per i cambiamenti del sistema immunitario che la espongono a un maggior rischio di infezioni, sia perché potenziali pericoli riguardano anche il feto. Se per avere informazioni si cerca in rete, è facile trovare risposte sull’argomento, ma non sempre appropriate.
Le precauzioni suggerite possono essere inadeguate o talmente generiche da non chiarire i dubbi o, ancora, «divieti» e «concessioni» possono riguardare gli stessi alimenti, con il rischio di fare esclusioni non necessarie o di includere cibi che sarebbe meglio evitare. È importante, quindi, attingere a fonti autorevoli, come le istituzioni che lavorano per la salute pubblica e in particolare il sito web www.alimentigravidanza.it, realizzato dall’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, nell’ambito del progetto, finanziato dal ministero della Salute, «Alimenti&gravidanza» che prevedeva anche un’ indagine volta a chiarire le conoscenze e i dubbi delle donne «in attesa» e le fonti utilizzate per chiarirli.
«La nostra indagine — spiega Licia Ravarotto, responsabile del progetto — condotta su un campione di circa mille donne, di cui la metà in gravidanza, ha messo in evidenza come la figura maggiormente interpellata anche su questi temi sia il medico ginecologo; mentre il web è il canale più utilizzato per cercare attivamente informazioni. Nonostante la sensibilità su questi temi sia elevata, una significativa percentuale delle future mamme non conosce le malattie, trasmesse da alimenti, che possono Verdura e frutta Pesce e frutti di mare
Carne Salumi ed insaccati
Latte e formaggi
Uova Lavare con acqua corrente e disinfettanti a base di cloro e risciacquare abbondantemente. Lavare con una spazzola i prodotti a buccia venuti a contatto con il suolo prima di pelarli
Evitare pesci e frutti di mare crudi o poco cotti e il pesce affumicato
Non lavare la carne cruda: gli schizzi potrebbero contaminare utensili, o altri alimenti.
Le carni vanno cotte fino al cuore del prodotto
Preferire le vaschette preconfezionate industriali per il minor rischio di cross–contaminazioni
Evitare latte crudo e formaggi a pasta molle prodotti con latte crudo (es. brie, camembert) e erborinati (es. gorgonzola)
Non consumare uova crude o poco cotte, o preparazioni a base di uova crude. Non lavare le uova prima di porle in frigorifero avere ripercussioni particolarmente gravi durante la gestazione, come la toxoplasmosi (4 donne su 10 non la conoscono) o la listeriosi (2 su 10 non sanno di che cosa si tratti). Infine, entrambe le categorie - donne in gravidanza e non – hanno indicato gli insaccati, seguiti dai fritti e dalla carne in generale, come gli alimenti più rischiosi». Passando dalla percezione del rischio a ciò che è davvero indispensabile conoscere, quali sono gli agenti microbiologici più pericolosi?
«Uno dei più temibili per le conseguenze sul feto — risponde Lisa Barco, responsabile del Laboratorio controlli ufficiali dell’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie — è proprio il Toxoplasma gondii, solitamente associato alla presenza di un gatto in ambiente domestico, tralasciando il pericolo rappresentato dagli alimenti di origine sia animale, sia vegetale nella sua trasmissione. Anche Listeria monocytogenes è un patogeno da cui guardarsi per le conseguenze dirette che l’infezione della madre può avere sul feto (listeriosi congenita, parto prematuro, aborto). Vi sono poi altri germi patogeni a trasmissione alimentare, come Salmonella, Campylobacter, virus enterici e Escherichia coli Stec che produce verocitotossine. Tali agenti non hanno conseguenze dirette sul feto, ma la Toxoplasma, Norovirus, Virus Epatite A, Listeria monocytogenes
Toxoplasma, Listeria monocytogenes, Salmonella, ed E.coli STEC
Campylobacter, Salmonella, E. coli STEC. Listeria monocytogenes (quest’ultima in particolare nei formaggi erborinati)
Salmonella
False certezze
In rete è facile trovare indicazioni permissive oppure restrittive senza vere ragioni
Toxoplasmosi Quattro intervistate su dieci non sanno cosa sia una malattia tra le più temibili