Disoccupazione «zero virgola»? Per gli attuari è una realtà
Da Milano a Cosenza, i corsi per crescere in una professione molto richiesta nelle compagnie
Attuari, professionisti molto ricercati, tanto da essere «una categoria a disoccupazione quasi zero». Parola di Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari. E uno dei percorsi formativi principali è quello in inglese offerto dalla facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’università Cattolica di Milano. Un’opportunità offerta anche dall’università della Calabria in provincia di Cosenza. Altri corsi per diventare attuari si tengono alle Università Alma Mater, nella sede di Rimini, alla Sapienza di Roma e all’università di Trieste. In questi ultimi due atenei è possibile sostenere gli esami di stato da attuario e attuario junior.
Ma cosa fa di preciso e di così utile l’attuario? «Calcola il valore delle riserve delle compagnie assicurative in modo da consentire di pagare i premi agli assicurati. Può svolgere inoltre il ruolo del “risk manager”, che gestisce i rischi in banche, assicurazioni e intermediari finanziari», spiega Elena Beccalli, preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative della Cattolica di Milano, che dopo un Phd alla London School of Economics ha insegnato per 15 anni nella prestigiosa business school, è stata visiting professor a Pechino e al Singapore Istitute of Management e oggi è professore ordinario di economia degli intermediari finanziari.
«È il secondo anno che da noi il percorso per attuari si svolge in inglese. È inoltre possibile frequentare il Dual Degree, vale a dire la doppia laurea a Charlotte in North Carolina dove si ottiene il Master of Science in Quantitative Finance» aggiunge Beccalli, che poi racconta che vi sono numerose opportunità di lavoro anche all’estero. «Da noi si laureano circa una cinquantina di futuri attuari all’anno che vengono richiesti dal mercato prima di uscire dall’università. Molti lavorano all’estero, in particolare in Germania, a Monaco per esempio. Anche lo stipendio di base è buono, intorno ai 2 mila euro» continua la preside.
In Italia gli attuari sono poco più di mille, ma il numero degli iscritti all’ordine è destinato inevitabilmente a crescere nei prossimi anni, sull’onda dello sviluppo della professione con particolare riferimento alla gestione dei rischi, in particolare quelli aziendali, ai fondi sanitari, all’evoluzione dei mercati assicurativi, previdenziali e finanziari. E’ un dato emerso dal congresso nazionale della categoria tenutosi a Roma. Mentre nel mondo gli attuari sono 100 mila e in Europa 24 mila.
Anche al Politecnico di Milano l’indirizzo Finanza matematica di Ingegneria matematica e il corso di perfezionamento in finanza quantitativa approfondiscono le scienze attuarie.