Il Senato «pensiona» il Totocalcio Auto elettriche, sconti fino a 6 mila euro
Le novità in commissione. L’ipotesi di far uscire le aziende pubbliche da Confindustria
In attesa degli emendamenti che modificheranno i grandi numeri della manovra, il Senato continua a ritoccare le misure principali contenute nel provvedimento. Ieri è venuta fuori la proposta definitiva del governo sulla tassazione ecologica delle auto, che non colpirà le utilitarie e prevederà un bonus anche per le moto elettriche. Tra i nuovi emendamenti dei relatori e dell’esecutivo c’è la sforbiciata ai premi Inail pagati dalle imprese, che vale 1,5 miliardi nel triennio, mentre la Cassa Depositi potrà anticipare a Regioni e Comuni i fondi per pagare i debiti arretrati con le imprese. Tra le novità della giornata spunta anche la cancellazione di Totocalcio e Totogol, che daranno vita a un nuovo concorso con vincite più elevate (tra il 74 e il 76% della raccolta), e la stretta sulla pirateria delle trasmissioni tv.
Il nuovo «bonus/malus» sulle auto penalizza solo le vetture di grossa cilindrata e premia l’acquisto di auto elettriche o ibride, con o senza rottamazione. La tassa parte da 1.100 euro e riguarda le auto nuove che emettono tra 160 e 175 grammi di anidride carbonica per chilometro, sale a 1.600 euro per quelle che emettono fino a 200 grammi e a 2500 per quelle che emettono oltre 250 grammi di CO2. Lo sconto è invece di 6 mila euro per chi compra un’auto elettrica e ne rottama una vecchia (4 mila euro senza) e 2.500 euro per le auto ibride che emettono fino a 20 grammi di CO2 (1.500 senza rottamazione). C’è uno sconto anche sull’acquisto di moto e scooter elettrici del 30%, fino a un massimo di 3 mila euro.
Per i Comuni c’è uno stanziamento di 400 milioni di euro, ma salta il prospettato intervento dell’esercito per riparare le buche stradali di Roma, anche se il vice ministro dell’economia, Laura Castelli, assicura che il problema sarà risolto. Ci sono nuove norme per consentire alle Università virtuose di assumere, e agli studenti laureati con voti alti di essere assunti dalle imprese con un “bonus”. Riemerge anche l’azzeramento dei vertici Anpal, l’agenzia che gestisce i Centri per l’impiego. E si torna a parlare dell’uscita delle imprese pubbliche (Eni, Enel, Rai e Leonardo) da Confindustria. La Lega aveva studiato la proposta e rimessa in un cassetto. Non è escluso che la ritiri fuori il M5S.