Il no del Papa ai nazionalismi: migranti accusati di tutto
«Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza». Papa Francesco dedica alla «buona politica» il messaggio in vista della Giornata mondiale della pace. Ed il testo, incentrato sulle virtù e i vizi della politica, è quasi un manifesto contro le ricorrenti tentazioni sovraniste: «Viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno». Francesco riassume «la sfida della buona politica» con le parole di Charles Péguy: «La pace è simile alla speranza di cui parla il poeta, è come un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza». Cita il Vangelo di Luca, «pace a questa casa!», per dire che «la casa di cui parla Gesù è ogni famiglia, comunità, Paese e continente» e «prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni». Per contro, dalla corruzione alla «xenofobia» e al «razzismo», denuncia i «vizi» che «indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale». L’elenco è lungo: «La corruzione, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della “ragion di Stato”, la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio». All’angelus, il Papa aveva sostenuto il «Global compact» sulle migrazioni. I problemi della Terra richiedono un approccio e responsabilità globali, senza chiusure sterili. E il «buon agire politico» si fonda sulla «carità» e «virtù umane» come «giustizia, equità, rispetto reciproco, sincerità, onestà, fedeltà». Tra l’altro, Francesco scrive: «Il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili contribuisce all’esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace». Ieri era la Giornata mondiale dei migranti, il messaggio inviato sul profilo Twitter del Papa era eloquente: «Gesù conosce bene il dolore di non essere accolto. Il nostro cuore non sia chiuso come lo furono le case di Betlemme».