Corriere della Sera

Xi Jinping «La Cina? Un miracolo costruito dal Partito»

- Dal corrispond­ente a Pechino Guido Santevecch­i

Quarant’anni fa, il 18 dicembre 1978, Deng Xiaoping diceva al Partito comunista che era ora di «emancipare le menti e cercare la verità dai fatti». I fatti dicevano che il socialismo perseguito da Mao era sinonimo di povertà per tutti. Era ora di cambiare e aprire la Cina alle riforme di mercato. Nell’era di Xi Jinping il Partito si è riunito di nuovo nella Grande sala del popolo in piazza Tienanmen per celebrare il suo successo. «Un miracolo», ha scandito il presidente cinese, costruito dal Partito che «è la guida, è tutto». «Abbiamo raggiunto obiettivi epici, abbiamo mosso cielo e terra». Per questo ora nessuno dall’esterno «può dettare alla Cina quello che deve o non deve fare». In novanta minuti di discorso Xi ha citato Deng una decina di volte. Il tributo più grande al Piccolo Timoniere della Grande apertura è venuto all’inizio: «Compagni, la Cina quarant’anni fa era sull’orlo del collasso economico dopo gli errori della Rivoluzion­e culturale, Deng Xiaoping si levò in piedi per mettere il Paese sulla giusta via delle riforme e rilanciare la rivoluzion­e socialista». Poi Xi ha ripetuto la frase storica di Deng sulle menti da emancipare e la verità da ricercare nei fatti. E secondo Xi «i fatti provano che il nostro percorso, la teoria, il sistema e la cultura sono assolutame­nte corretti». Tra i molti numeri citati da Xi quello sulla crescita del Pil cinese: 9,5% all’anno in media negli ultimi quarant’anni, rispetto al tasso globale del 2,9%; e ancora, il Pil cinese che nel 1978 rappresent­ava solo l’1,8% di quello mondiale oggi è arrivato a più del 15%; e i 740 milioni di cittadini usciti dalla soglia della povertà. Il passaggio più applaudito, sempre con sobrietà, è stato quello sui «tormenti della fame, la mancanza di cibo e vestiti che ● Xi Jinping, 65 anni: dal 2013 guida la Repubblica popolare cinese. Il suo mandato di presidente non ha più scadenza avevano perseguita­to il nostro popolo per migliaia di anni sono finiti e non torneranno». Un passaggio del discorso è stato dedicato (senza citarla espressame­nte, perché Xi è molto più sfumato e sottile di Donald Trump) alla guerra commercial­e con gli Stati Uniti, che ora è entrata in una tregua negoziale di 90 giorni: «La Cina sostiene un sistema di commerci aperto, inclusivo, non discrimina­torio e multilater­ale». Poi l’esaltazion­e della Belt and Road, la Nuova Via della Seta, la sua creatura: «La sviluppere­mo, andremo lontani ma non cercheremo mai l’egemonia». L’obiettivo è «costruire una comunità del futuro condiviso per l’umanità. Di nuovo un monito, il più forte, a Trump, sempre senza citare il rivale: «Nessuno può dettare al popolo cinese quello che deve o non deve fare».

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Timoniere

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