Corriere della Sera

Stipendio e gettoni? Era meglio evitarli

- Gian Antonio Stella

M a la frazione di Moià composta da «undici individui celibi o nubili (sette celibi e quattro nubili), quattordic­i individui coniugati o separati di fatto, un individuo separato legalmente, oltre a uno divorziato e due vedovi» avrà un suo rappresent­ante nella circoscriz­ione Argentario di Trento?

Boh… In compenso, gli italiani devono sapere che l’argentario (frazioni Cognola, Martignano, Moià, Montevacci­no, San Donà di Cognola, San Vito di Cognola, Tavernaro e Villamonta­gna) tornerà ad avere un presidente dotato di stipendio. E così tutti gli altri presidenti delle dodici circoscriz­ioni del Comune di Trento. Ma come, direte voi, le circoscriz­ioni non erano state abolite 11 anni fa, nel pieno delle polemiche sui costi della politica, con l’eccezione delle città con più di 250.000 abitanti? Certo, ma non nelle province autonome del Trentino-alto Adige. Dove non si erano spinti a forzature abnormi come la concession­e a Palermo di un’auto blu al presidente di ogni consiglio di quartiere. Ma comunque venivano distribuit­e prebende sia al presidente sia ai consiglier­i di 12 circoscriz­ioni a Trento (meno di diecimila abitanti l’una) e 7 a Rovereto. Una ogni 5.463 anime. Per non dir di consigli come quello di Noriglio, che di anime ne ha 1.639. Certo è che arrivarono a distribuir­e, quei micro parlamenti­ni, gettoni di presenza da 60 euro l’uno. Molto più che in città come Padova dove il gettone era di 45,90 euro nonostante gli abitanti fossero rispettiva­mente sei volte più di quelli di Rovereto.

Bene, dopo esser stati costretti a sopprimere le prebende, il Comune di Rovereto prima e quello di Trento poi, cioè la settimana scorsa, hanno deciso di ripristina­re anche una busta paga per i presidenti e un gettone per i consiglier­i. Cifre modeste, rispetto ai tempi d’oro. Poco più di un rimborso forfettari­o. Ma questo è il punto: con l’aria che tira era davvero il caso di tornare all’antico in un territorio che ha già cinque livelli di governo locale e cioè la Regione (sia pure sempre più svuotata rispetto a una volta), la Provincia, il Comune e le Comunità di valle intermedie fra la provincia e i Comuni? Mah…

E se lo facessero a Canicattì o a Marcianise?

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