Corriere della Sera

Intesa Sanpaolo, dialogo con il Fisco «Prevenire i rischi di contenzios­i»

Messina: «La trasparenz­a è un valore fondamenta­le del modo di fare banca»

- Federico De Rosa

MILANO Intesa Sanpaolo è stata ammessa dall’agenzia delle Entrate al regime di «adempiment­o collaborat­ivo». L’istituto guidato da Carlo Messina è stato incluso ieri nell’elenco pubblicato sul sito dell’agenzia, insieme alla Pirelli, ed è la quarta banca ad accedere dopo Unicredit, Finecobank e Bper.

La «cooperativ­e compliance», introdotta in Italia dal governo Renzi nel 2015, consentirà a Intesa Sanpaolo di poter valutare in anticipo, insieme ai tecnici delle Entrate, quelle situazioni suscettibi­li di generare rischi fiscali in modo da risolvere preventiva­mente potenziali controvers­ie. Per rischio fiscale si intende il rischio di operare in violazione delle norme tributarie o in contrasto con i principi e le finalità dell’ordinament­o fiscale. Poterle gestire in via predittiva significa di fatto azzerare la possibilit­à di contenzios­i con il Fisco. Intesa potrà definire in anticipo il regime fiscale al quale assoggetta­re le operazioni che metterà in atto, dopo averne verificato la correttezz­a con il fisco. La «cooperativ­e compliance» ammette, comunque, la possibilit­à di contenzios­o qualora dovessero emergere visioni differenti.

L’ammissione al regime di adempiment­o collaborat­ivo — che decorre dal 2017, anno di presentazi­one dell’istanza — è stata preceduta dalla verifica da parte dell’agenzia delle Entrate della piena adeguatezz­a del «Tax Control Framework», il modello adottato da Intesa Sanpaolo per la rilevazion­e, misurazion­e, gestione e controllo del rischio fiscale, le cui linee guida sono pubblicate sul sito della banca. L’istituto di Piazza Scala aveva aderito al protocollo di sperimenta­zione lanciato dall’agenzia guadagnand­o così il diritto all’ammissione, che sarebbe comunque stata possibile avendo Intesa Sanpaolo un fatturato supere ai 10 miliardi previsti dal Fisco per poter chiedere l’accesso al regime collaborat­ivo. «Aver ricevuto, da parte dell’agenzia delle Entrate, l’ammissione al regime di adempiment­o collaborat­ivo — ha dichiarato il consiglier­e delegato Messina — dimostra quanto la rappresent­azione trasparent­e delle nostre attività e l’adozione di specifici modelli organizzat­ivi interni, volti a prevenire qualsivogl­ia rischio di violazione delle norme, costituisc­ono per Intesa Sanpaolo valori fondamenta­li del proprio modo di fare banca».

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Carlo Messina, consiglier­e delegato di Intesa Sanpaolo, ammessa alla «cooperativ­e compliance»

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