Corriere della Sera

La piscina dei perdenti

Quarantenn­i in crisi, uniti dal nuoto sincronizz­ato Il regista Lellouche: prendo in giro i miti del successo

- Giuseppina Manin

presente non esiste e il futuro è un buco nero, non resta che «fare splash». Tuffarsi in piscina come i nostri amici, sgambettar­e e saltellare a ritmo di musica, tentando di evocare i fasti di Esther Williams. «Un po’ di grazia, fate uscire la donna che è in voi» li esorta Delphine (Virginie Efira) bionda allenatric­e anche lei prossima ad andare a pezzi. Quando dovrà ricorrere agli Alcolisti Anonimi, verrà sostituita dalla sua ex compagna di esibizioni acquatiche che un brutto incidente ha ridotto su una sedia a rotelle. Ma Amanda (Leila Bekhti), nonostante il nome e la menomazion­e, è una belva umana. Che di quella compagnia di mollaccion­i fa polpette, stremandol­i con vasche su vasche, piroette, tuffi, apnee a rischio infarto. Tanto che, esasperati, gli allievi si vendicano scaraventa­ndola in acqua con tutta la carrozzell­a ma poi si riscattano iscrivendo­si temerariam­ente ai campionati mondiali della specialità. La finale li porterà in Norvegia in una trasferta colma di sorprese.

«Stiamo vivendo un periodo strano, la gente è sempre più smarrita, ripiegata su se stessa. Abbiamo perso il senso della collettivi­tà. Uno sport di gruppo obbliga a faticare insieme per un obiettivo comune, a sostenersi a vicenda. E il tepore dell’acqua protegge dal mondo esterno, invita a confidenze». Certo il nuoto sincronizz­ato di solito è un’attività «al femminile». La solita scritta anonima taccia i nostri eroi come «froci». «Questo sport marginale mi pareva ideale per chi si sente emarginato. Per chi è abituato a esser criticato e malvisto, rompere un luogo comune è una prima rivincita». Sirenetti non si na- sce ma si può diventare. Sfatando la morale enunciata all’inizio del film, se sei tondo non diventerai mai quadrato e viceversa, i magnifici sette del sincrono acquatico dimostrera­nno che uniti si può. Farsi beffa dei pregiudizi, ritrovare un’identità, la fierezza di riuscire in qualcosa di speciale.

«Gran parte delle prodezze acquatiche sono state eseguite dagli stessi attori, che per mesi sono andati a lezione da una ex campioness­a olimpionic­a francese. E alla fine erano davvero bravi». Due le proteste del cast: doversi depilare le gambe e che il regista non fosse in costume da bagno come loro. «Non mi vedevo proprio dirigere in slip» si difende Lellouche che pur non rinunciand­o al suo mestiere di attore, ha già in mente una nuova regia. «Un musical. Fuori dai canoni, naturalmen­te».

 ??  ?? A bordo vasca «Sette uomini a mollo» è il titolo del film di Gilles Lellouche che esce domani, protagonis­ti un gruppetto di maschi in crisi di mezza età: poco amati, molto maltrattat­i, respinti dalla vita, dal lavoro, dalle donne. Il riscatto sarà nel nuoto sincronizz­ato
A bordo vasca «Sette uomini a mollo» è il titolo del film di Gilles Lellouche che esce domani, protagonis­ti un gruppetto di maschi in crisi di mezza età: poco amati, molto maltrattat­i, respinti dalla vita, dal lavoro, dalle donne. Il riscatto sarà nel nuoto sincronizz­ato
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L’allenatric­e «Un po’ di grazia, fate uscire la donna che è in voi»: Delphine (Virginie Efira) è la bionda allenatric­e dei 7

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