«Dogman» fuori dagli Oscar, si ferma la corsa di Garrone
Niente Oscar per Dogman: la corsa di Matteo Garrone alla statuetta da salotto più ambita si è fermata prima di cominciare. Il film è stato escluso dalla shortlist di 9 titoli che verranno poi ulteriormente sfrondati a 5 per contendersi il premio placcato in oro 24 carati nella notte del 24 febbraio.
Ispirato al caso del «canaro» della Magliana — l’omicidio nel 1988 del criminale e pugile dilettante Giancarlo Ricci per mano di Pietro De Negri — Dogman era stato accolto al Festival di Cannes da una standing ovation conclusa con il riconoscimento a Marcello Fonte come miglior attore protagonista. Un premio che è stato ribadito pochi giorni fa agli Efa (gli Oscar europei) a Siviglia.
Sbarrata la strada principale verso il Dolby Theatre di Los Angeles, l’italia va avanti nelle viette meno importanti (le categorie tecniche): Suspiria di Luca Guadagnino (in sala dal 1 gennaio) è nelle shortlist di trucco e acconciature (Fernanda Perez) e di miglior canzone originale (Thom Yorke dei Radiohead).
Tra i 9 film rimasti — escluso anche il molto acclamato Girl di Lukas Dhont — quelli con maggiori possibilità di arrivare alla fine sono il polacco Cold War (in sala da giovedì e trionfatore agli Efa) di Pawel Pawlikowski, il messicano Roma di Alfonso Cuarón (Leone d’oro a Venezia), il tedesco Opera senza nome di Florian Henckel von Donnersmarck che possono anche contare sulla forza distributiva e di marketing di Amazon, Netflix e Sony. In gara rimangono anche il colombiano Birds of Passage, il danese The Guilty, il giapponese Shoplifters, il kazako Ayka, il libanese Capernaum, il sudcoreano Burning.
«Ci dispiace ovviamente — ha spiegato Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema che ha prodotto con Archimede e Le Pacte e distribuito Dogman — ma siamo comunque a fianco di un genio del cinema che ora è immerso nella preparazione di Pinocchio. Sapevamo che era un anno difficile, con competitor di grande valore, ma tra quei 9 potevamo starci». Il casting del film dal capolavoro di Carlo Collodi è in costruzione: dopo il coinvolgimento di Roberto Benigni nel ruolo di Geppetto (smentita invece Alba Rohrwacher come Fata Turchina), si parla anche di Marcello Fonte come Grillo parlante.