Ritmi lenti, occasioni poche, un’atmosfera gelida che contagia i rossoneri
BOLOGNA Dentro il freezer del Dall’ara langue il gioco e scarseggiano le emozioni. Bologna-milan è uno squallido 0-0 in una notte fredda e nebbiosa. Inzaghi magari salverà la panchina ma resta nella zona rossa della classifica, un punto sotto l’udinese. Gattuso è sempre quarto, con due punti sulla Lazio, però spreca l’occasione di spedire i biancocelesti a -4 e prendersi un po’ di vantaggio in attesa dello sprint natalizio in cui è favorito da un calendario morbido con Fiorentina, Frosinone e Spal.
Certo, la prima partita di questo quartetto, che dovrebbe rilanciare il Milan dopo la cocente delusione di Atene, è modesta. Ai rossoneri servirebbe lo slancio di Pippo e Rino, amici-nemici che invece si dannano in panchina. In campo tradiscono anche i migliori, Fantasuso non salta mai l’uomo e lo spento Higuain, a secco da oltre 50 giorni, è avulso dalla partita. Come non bastasse, Bakayoko, rimediando due cartellini gialli in tre minuti, lascia i suoi compagni in dieci per l’assalto finale. Così alla fine il Milan rischia pure la beffa. Donnarumma blocca l’ultimo tiro dell’indomito Palacio.
Il Diavolo fa stancamente la partita, complice l’atteggiamento arrendevole del Bologna, schierato con la difesa a cinque e voglioso soprattutto di tappare i buchi e non concedere spazi. L’insulso primo dalla battaglia. In ogni caso sono due ciabattate del Pipita i soli tiri in porta del Diavolo in un primo tempo passato quasi sempre nella metà campo rossoblù ma senza squilli. Il Bologna gioca raccolto, mostrando limiti evidenti e soltanto con una giocata del solito Palacio riesce a mettere in allerta Donnarumma.
Nel secondo tempo, inaugurato da un tiro ciccato di Santander, il Milan gioca più in verticale, tentando di forzare la situazione. Ma è un’illusione: mancano le idee e il veleno che chiede l’allenatore. Così, a ravvivare la serata, ci pensano gli ultrà rossoneri con un lancio di petardi e fumogeni contro i vigili del fuoco, per fortuna senza conseguenze. Gattuso prova con l’agile Castillejo al posto del deludente Cutrone. Non cambia il tema della partita. Neppure il ritmo, troppo basso nella ghiacciaia dello stadio. E più i rossoneri si alzano a caccia della vittoria, più il Bologna sbaglia le ripartenze a campo aperto. Quando Bakayoko rimedia due gialli in meno di tre minuti anche Rino capisce che vincere la partita è impossibile e sabato contro la Fiorentina sarà costretto a giocare senza centrocampo per le squalifiche di Bakayoko e Kessie. Inzaghi si salva, ma il Bologna per riuscirci ha bisogno del mercato. Alla fine scende la nebbia ed è meglio così.