Corriere della Sera

Così la Rai vuole chiudere il caso Baglioni

Per l’ad Salini il direttore artistico di Sanremo non si tocca. Foa: non entro nelle polemiche

- Paolo Conti

ROMA Sanremo non si tocca. L’amministra­tore delegato della Rai, Fabrizio Salini, blinda l’imminente edizione dell’appuntamen­to più atteso della tv pubblica. E fa sapere con molta chiarezza che nemmeno le dichiarazi­oni sugli immigrati del direttore artistico Claudio Baglioni hanno mai messo neppure lontanamen­te in discussion­e l’eccellente rapporto di stima tra i due: ogni Sanremo, ha minimizzat­o Salini, ha avuto il suo scontro, è successo anche quest’anno, ma si va avanti senza esitazione. Non c’è solo stima tra i due: Baglioni e Salini, in queste settimane, si sentono continuame­nte per mettere a punto il progetto. Ormai hanno un confronto sincero, diretto e amichevole.

La parola d’ordine degli uffici dell’amministra­tore delegato è garantire che la macchina del festival proceda con la massima tranquilli­tà, dopo le frasi di Baglioni («non si può pensare di risolvere il problema dell’immigrazio­ne evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo un po’ alla farsa») e l’attacco della direttrice di Rai1, Teresa De Santis («le sue parole, e non solo per la sua responsabi­lità, sono state trasformat­e nel solito comizio»). La sua reazione affidata a Dagospia ha preso in contropied­e Salini: non ne sapeva nulla, l’ha letta online con una certa sorpresa, decidendo poi di inviare immediatam­ente un tweet rassicuran­te: «Il Festival di Sanremo è patrimonio degli italiani. Il mio compito, e quello di tutta la Rai, è garantirne la qualità e il successo». Un modo per riportare la questione su un binario strettamen­te aziendale.

Salini, fino a ieri sera tardi, ha ripetuto ai più stretti collaborat­ori che Sanremo è il brand più importante della Rai, atteso non solo dai telespetta­tori della tv pubblica ma in generale da milioni di italiani, dunque un capitolo del nostro costume che va protetto da polemiche e ostacoli. Anche perché — sottolinea­no a viale Mazzini — si tratta di una poderosa macchina economica: 12 milioni di costi, in calo rispetto alle cifre ben più alte di anni fa, e un’attesa di ricavi pubblicita­ri di quasi il doppio, se non di più, magari ci sarà anche un record di raccolta

Baglioni è un’icona della vita italiana, Salvini datti una calmata e lascia che gli italiani possano godersi Sanremo Matteo Renzi

(lo aveva confermato proprio De Santis durante la conferenza stampa di presentazi­one del festival). Impensabil­e, dice Salini, bloccare tutto per una frase. Per un’espression­e che ha scatenato una marea di reazioni politiche, a partire da quella del vicepresid­ente del Consiglio Matteo Salvini (« Mi piace Claudio Baglioni quando canta e non quando fa politica, i ministri fanno e i cantanti cantano»).

Qualcuno, nelle ore successive, aveva immaginato un «licenziame­nto» di Baglioni. Ipotesi mai presa in consideraz­ione dall’amministra­tore delegato che, con la legge di riforma dei criteri di nomina dei vertici aziendali del dicembre 2015, è il vero uomo forte di viale Mazzini.il presidente della Rai, Marcello Foa, preferisce non intervenir­e: «Non entro nelle polemiche per scelta. Credo che il mio scopo debba essere quello di permettere alla Rai e ai suoi dipendenti di lavorare al meglio e in modo proficuo».

Ma Baglioni avrà o no il terzo incarico per il Festival di Sanremo 2020? Nulla di deciso. Tutto è nelle mani dell’amministra­tore delegato che valuterà con la direttrice De Santis. Ascolti finali alla mano, se ne riparlerà a canzone vincitrice proclamata.

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Cantautore Claudio Baglioni, 67 anni, direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo

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