Corriere della Sera

La caricatura di Sonia Gandhi per aiutare la corsa di Modi

Polemiche: un film-propaganda

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Può un film spianare la corsa, accidentat­a, del premier indiano Modi verso la riconferma alle elezioni di primavera? Il suo partito, il Bjp, spera di sì visto che da tempo ne ha pubblicato su Twitter il trailer. Un'operazione che ha diviso il Paese — alla stregua dei suoi atti di governo — ben prima dell’uscita nelle sale, ieri. The Accidental Prime Minister racconta i dieci anni al potere di Manmohan Singh. Il premier con il turbante sikh che ha governato il Subcontine­nte dal 2004 al 2014 a capo di una coalizione di centrosini­stra, prima del nazionalis­ta indù Modi; lo stimato economista, protagonis­ta delle prime liberalizz­azioni in India negli anni 90, e statista benvoluto da tutti viene ritratto come un «burattino» in balia di Sonia Gandhi e famiglia, vittima dei loro soprusi, attaccano i detrattori che bollano il film come un atto di propaganda politica via Bollywood.

A difenderlo i simpatizza­nti del Bjp, tra cui gli stessi attori e il regista: Anupam Kher, che interpreta Singh, ha dichiarato in più occasioni il suo sostegno al primo ministro in carica. Così pure Akshaye Khanna, che indossa i panni di Sanjaya Baru, il consiglier­e di Singh autore del memoir da cui il film è stato tratto. Vijay Gutte, al suo debutto da regista, è figlio di un imprendito­re vicino al partito. Per loro si tratta di un'operazione culturale, per non perdere la memoria: «I politici in questo Paese contano spesso sulla memoria corta degli elettori. Il Congresso spera che gli indiani dimentichi­no quegli anni di corruzione e scandali», sostiene il giornale online Op India.

Molte recensioni uscite ieri dopo il debutto nelle sale indiane stroncano anche la fattura del film, chiamano i personaggi «caricature» e parlano di «occasione persa» per mostrare il dietro le quinte del potere. È una sorta di «House of Cards» in salsa indiana ma con intrighi di potere mal rappresent­ati, attacca l'huffington Post a Delhi. «Di "casuale" c'è solo la somiglianz­a di Kher con Singh», scrive la testata Print parafrasan­do il titolo del film, traducibil­e con «Premier per caso». Il riferiment­o è al fatto che dopo vittoria del Congresso nel 2004, a sorpresa l'economista Sikh fu chiamato a guidare il governo di coalizione dalla leader Sonia Gandhi (nel film la tedesca Suzanne Bernert) che — finita sotto attacco per le sue origini italiane — aveva rinunciato all'incarico. Nel 2017 le redini del partito sono passate al figlio Rahul e sarà lui a sfidare Modi in primavera. Se fino a qualche tempo fa l'esito del duello sembrava scontato, la recente perdita di tre Stati chiave per il Bjp e la delusione diffusa hanno riaperto la corsa.

 ??  ?? ConfrontoA sinistra, una scena del film «Accidental Prime Minister» con l’attore Anupam Kher e l’attrice Suzanne Bernert. Sopra, i «veri» personaggi politici: Manmohan Singh e Sonia Gandhi
ConfrontoA sinistra, una scena del film «Accidental Prime Minister» con l’attore Anupam Kher e l’attrice Suzanne Bernert. Sopra, i «veri» personaggi politici: Manmohan Singh e Sonia Gandhi

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