Tintin fa 90 (anni) L’eroe senza età va anche sulla Luna
Lo celebra con un razzo Elon Musk
PARIGI Tintin compie 90 anni, e appare ringiovanito. Come accade ai classici intemporali le tavole di Hergé sono diventate nei decenni un universo che evolve secondo i tempi e la visione dei contemporanei. In Tintin ci sono purtroppo i mali del XX secolo che tornano oggi attuali, dal paternalismo razzista di «Tintin in Congo» all’antisemitismo primario della «Stella misteriosa», poi cancellato nel secondo dopoguerra. Ma molti biografi si sono sforzati di calare Hergé nel clima culturale degli anni Trenta e Quaranta, per mostrarlo come vittima, più che protagonista, di quell’atmosfera. Secondo una visione abbastanza condivisa, Hergé non può essere giudicato con i parametri di oggi per tavole che ha disegnato prima della guerra. Così la sua creatura Tintin ha resistito, e anzi vive momenti di grande modernità.
«Starship», il nuovo razzo che Elon Musk ha svelato al pubblico il 7 gennaio, assomiglia in modo evidente al razzo di «Tintin obiettivo Luna», l’album che Hergé pubblicò nel 1954. Nella cultura pop, il riferimento di Musk è Tintin più che Guerre Stellari o Star
Trek. La passione del miliardario americano per l’opera del maestro belga è confermata dal fatto che un anno fa, quando la sua società Space X ha messo in orbita i primi due satelliti del sistema Starlink per dare Internet veloce a tutto il Pianeta, Musk li ha chiamati «Tintin A» e «Tintin B».
«Tintin è un personaggio che non invecchia, il suo essere astratto lo rende moderno. È un globetrotter privo di psicologia: non ha genitori, né infanzia, non ha passato, né età. Proprio perché Tintin è un’impossibilità, un personaggio irreale, asessuato, tutti possono identificarsi con lui», dice al Figaro Benoît Peeters, biografo di Hergé. Tintin può diventare qualsiasi cosa, anche una icona gay, come testimoniano le molte immagini apocrife che lo ritraggono mentre bacia teneramente il capitano Haddock.
L’universo di Tintin si presta a infinite interpretazioni anche perché è chiuso: 24 album, due dei quali incompiuti, e questo è quanto. «I miei collaboratori possono fare molte cose senza di me e anche meglio di me - disse una volta Hergé -. Ma fare vivere Tintin, Haddock, i Dupont e tutti gli altri, credo di essere il solo a poterlo fare: Tintin c’est moi, esattamente come Flaubert lo diceva di Madame Bovary».
A differenza di Asterix, Lucky Luke, Blake & Mortimer e altri protagonisti del fumetto francese e belga, Tintin non ha conosciuto nuove avventure se non quelle disegnate dal suo inventore. Qualcosa potrebbe cambiare il primo gennaio 2054, quando l’opera di Hergé finirà nel dominio pubblico perché saranno passati 70 anni dalla morte. Nel frattempo, la casa editrice Casterman coltiva il progetto di finire e pubblicare il secondo album incompleto (dopo «L’alph-art» nel 1986), Tintin et le Thermozéro, del quale Hergé aveva disegnato meno di 10 pagine. E Steven Spielberg e Peter Jackson stanno lavorando a un secondo film dopo «Il segreto dell’unicorno» uscito nel 2011.