Corriere della Sera

America sospesa, è lo «shutdown» più lungo E per Trump spunta un’altra indagine Fbi

Superati i 21 giorni dell’era Clinton: nessun accordo in vista. Il Nyt: il presidente sospettato di «agire per Mosca»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Deputati e senatori sono tornati a casa per il fine settimana. Segno che non c’è alcun accordo alle viste. Lo shutdown, la paralisi dell’amministra­zione, è già il più lungo della storia: 23 giorni oggi, contro i 21 accumulati nel 1995, durante la presidenza di Bill Clinton. Donald Trump per ora sembra aver rinunciato a dichiarare «l’emergenza nazionale». Un atto che gli consentire­bbe di recuperare i fondi per la costruzion­e del Muro, senza aspettare il via libera del Congresso al bilancio federale. Ma lo stesso presidente ha detto che la sua decisione verrebbe immediatam­ente impugnata davanti ai tribunali federali. Il rischio è quello di una clamorosa bocciatura per via giudiziari­a.

La situazione, però, è bloccata. Trump continua a chiedere 5,7 miliardi di dollari per il Muro. La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, è arrivata a offrire fino a 2,7 miliardi di dollari per la sicurezza al confine, ma non un dollaro per la grande barriera. Il problema è che i pontieri sono pochi. E la nuova leadership dei democratic­i alla Camera e lo stesso Trump hanno affossato l’unico schema che nelle scorse settimane aveva raccolto un certo consenso bipartisan: finanziame­nti per il Muro in cambio della regolarizz­azione dei Dreamers, i figli minorenni degli immigrati illegali.

Ieri Trump è rimasto alla Casa Bianca: 12 tweet dalle 7 di mattina all’ora di pranzo: uno dedicato anche alle nuove rivelazion­i del New York Times. Il quotidiano scrive che l’fbi avviò un’inchiesta sul presidente degli Stati Uniti nel maggio del 2017. Trump aveva appena licenziato James Comey, l’allora direttore dei federali, per le indagini sulle interferen­ze dei russi nella campagna elettorale del 2016.

I dirigenti dell’agenzia pensarono che Trump «agisse per conto di Mosca» e che rappresent­asse, quindi, una «possibile minaccia per la sicurezza nazionale». Comey fu rimosso il 10 maggio; il 17 il vice ministro della Giustizia Rod Rosenstein nominò il Super procurator­e Robert Mueller che prese in carico tutto il dossier del Russiagate, l’ipotesi di collusione tra il comitato elettorale di Trump e il Cremlino.

Le verifiche autonome dell’fbi, dunque, probabilme­nte durarono solo sette giorni. Non sappiamo con quali risultati. Potremmo scoprirlo quando Mueller consegnerà il rap- porto finale al Dipartimen­to di Giustizia. Trump commenta così: «Gli ex corrotti leader dell’fbi, quasi tutti licenziati o costretti a lasciare l’agenzia per un qualche pessimo motivo, aprirono un’indagine su di me, senza alcuna ragione o prova, dopo che avevo licenziato il bugiardo James Comey. È una totale porcheria!».

Come se non bastasse ecco l’indiscrezi­one pubblicata dal Financial Times: Ivanka Trump sarebbe in corsa per la presidenza della Banca Mondiale. Solo l’ipotesi ha già acceso un’altra polemica.

 ??  ?? Il muro Il presidente Donald J. Trump mostra il progetto di costruzion­e del muro al confine con il Messico durante una riunione a Washington (Epa/shawn Thew)
Il muro Il presidente Donald J. Trump mostra il progetto di costruzion­e del muro al confine con il Messico durante una riunione a Washington (Epa/shawn Thew)

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