Corriere della Sera

Paure d’invasione e raggi infrarossi Le spie di Putin alla gogna in Estonia

Nel Paese in prima linea: «Li staniamo e li mettiamo alla berlina, l’europa impari»

- Dalla nostra inviata a Tallinn Monica Ricci Sargentini

«S ulla Russia avevamo ragione noi». Dalle stanze del Parlamento (Riigikogu) alla strada è questo uno dei mantra che ti ripetono in Estonia, il piccolo Paese baltico che dal giorno dell’indipenden­za, riconquist­ata il 20 agosto del 1991, vive nell’incubo di una nuova invasione da parte di Mosca.

«Non lo diciamo a voce alta e non siamo contenti di aver avuto ragione — spiega al Corriere il ministro della Difesa Jüri Luik — ma di certo c’è che oggi i governi sono più consapevol­i di questa minaccia. Dobbiamo ricordarci quello che i russi sono capaci di fare. Rimanere realisti». Dai missili Iskander, schierati a Kaliningra­d, alle fake news gli esempi sono numerosi. L’unione Europea, di cui Tallinn è membro dal 2004, ha appena stanziato 5 milioni di euro per contrastar­e la «fabbrica dei troll». «Sono sicuro che i russi usano la questione dei migranti per aumentare le divisioni in Europa», dice ancora il ministro Luik.

Certo qui in Estonia, che fa parte della Nato, Mosca è una specie di ossessione. «Abbiamo solo tre problemi: la Russia, la Russia, la Russia», ironizza Raul Rebane, ex giornalist­a televisivo e oggi esperto della guerra di propaganda. Ma è del tutto comprensib­ile se si pensa che, nel Paese, 1,3 milioni di abitanti, il 30% della popolazion­e, è russo e il 50% parla il russo come madrelingu­a. Qui si vive in costante allerta. Il governo ha creato una piccola task force per reagire alle fake news del Cremlino e sta costruendo nella zona di confine un muro invisibile fatto di telecamere a infrarossi, sensori sotterrane­i, cellule fotoelettr­iche per stanare gli agenti inviati da Mosca. Già perché negli ultimi dieci anni sono state 17 le spie arrestate e condannate in Estonia: 10 dell’fsb, 5 del Gru, 2 del Svr, il servizio di intelligen­ce internazio­nale russo. Sedici uomini e una donna. Spesso persone insospetta­bili. Vengono ricattate o convinte che i rischi siano inesistent­i. Andres Kahar lavora per i servizi segreti estoni. Ha gli occhi piccoli e imperscrut­abili. Il suo pc ha la porta usb chiusa e la telecamera oscurata per evitare intrusioni. «Putin non sta preparando un’invasione di terra — dice — ma crea le condizioni per poterlo fare. Non ha bisogno di invadere Paesi terzi, ma di controllar­li». Sullo spionaggio l’estonia ha molto da insegnare all’occidente. Qui è stato lanciato il metodo: dai un nome alla spia e falla vergognare. «L’approccio estone è “ti catturiamo, ti nominiamo e ti mettiamo alla berlina”», dice Toomas Hendrik Ilves che è stato presidente del Paese per dieci anni fino al 2016.

Lo scorso settembre sono stati arrestati Deniss Metsavas, 38 anni, maggiore nelle

Scoperti

In dieci anni catturati 17 «insospetta­bili» Tra muri invisibili e cellule fotoelettr­iche

forze della difesa estone, e suo padre, 65 anni. La loro cattura è stata resa pubblica ed è considerat­a un colpo per la Russia. Metsavas ha fatto la spia per più di cinque anni, aveva accesso ai piani con cui l’estonia avrebbe risposto ad una crisi e anche ai documenti sul coordiname­nto con la Nato. «Questo non è qualcosa che sparirà, finché Putin è al potere. Il gioco continuerà», ha spiegato Hannes Hanso, presidente della commission­e Difesa del Riigikogu.

A Tallinn, la capitale dell’estonia, c’è il memoriale delle vittime del comunismo, inaugurato lo scorso 23 agosto. Due enormi muri di acciaio neri con sopra i nomi dei caduti formano un tunnel in cui soffia il vento gelido portato dal Mar Baltico. A Narva, la città dove la Russia è al di là del fiume, la statua di Lenin è finita vicina a un cassonetto. È il sogno degli estoni dimenticar­e il comunismo. L’incubo, invece, è: Narva sarà la prossima Crimea?

 ??  ?? Militare Deniss Metsavas, 38 anni, maggiore nell’esercito estone, è stato arrestato a settembre insieme al padre per spionaggio
Militare Deniss Metsavas, 38 anni, maggiore nell’esercito estone, è stato arrestato a settembre insieme al padre per spionaggio

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