«Incita a drogarsi» Sfera Ebbasta indagato dopo la tragedia della discoteca
Esposto dei senatori di Forza Italia Malan e Mallegni
«Sai non lo faccio per moda, più che altro per bisogno, che ho bisogno di ‘sta roba per non tornare sul fondo...». I fan citano le sue canzoni a memoria (come questa che si chiama «Notti») e gli inviano ogni giorno tonnellate di cuoricini su Facebook o Instagram. Alcune strofe, «...ho bisogno di ‘sta roba...», però, sono liberamente (e pericolosamente) interpretabili da un pubblico fatto perlopiù di adolescenti. E così il trapper Sfera Ebbasta è finito di nuovo nella bufera, lui già al centro delle polemiche per la tragica notte dell’immacolata 2018, quando cinque ragazzini e una mamma persero la vita nell’immensa calca della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona) mentre aspettavano l’arrivo del cantante.
Sfera Ebbasta, all’anagrafe Gionata Boschetti, 26 anni, ora è indagato dalla Procura di Pescara per istigazione all’uso di sostanze stupefacenti: il fascicolo è stato aperto a seguito di un esposto dei senatori di Forza Italia Lucio Malan e Massimo Mallegni e si riferisce al concerto del 12 luglio scorso nella città abruzzese. «L’articolo 82 della legge 309/1990 sulla droga — sostengono Malan e Mallegni — punisce chiunque pubblicamente istiga all’uso illecito di sostanze stupefacenti. Ebbene, i testi di Sfera Ebbasta, accanto alle frequenti oscenità, si riferiscono pressoché tutti all’uso di droghe e spesso al loro spaccio, senza mai accennare alla negatività di tali pratiche, anzi prospettando tale stile di vita come simbolo di successo...». Sfera Ebbasta (il suo album «Rockstar» è stato il più venduto del 2018 secondo la classifica di Top of the Music), in passato si è difeso così dagli attacchi: «La marijuana è nei miei testi perché ne faccio uso, lo sanno tutti». Anche sul rischio di influenzare in maniera negativa gli adolescenti, è sempre stato chiaro: «Tutto dipende dalla personalità di ciascuno. Non è che se il mio idolo si droga, devo farlo anch’io...».
Una voce a suo favore arriva da Antonella Soldo, dei Radicali: «La denuncia dei due senatori è un’iniziativa di sciacallaggio e l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Pescara è un atto quantomeno controverso. Se il bersaglio è rappresentato dalle “frequenti oscenità” e dai riferimenti “all’uso di droghe e allo spaccio” allora c’è un’ampia discografia mondiale da portare sul banco degli imputati...». Le famiglie delle sei vittime di Corinaldo, a cominciare da quella di Eleonora Girolimini, la mamma che morì facendo scudo col suo corpo per salvare la figlia Gemma di 11 anni, provano «rabbia» nei confronti del cantante, soprattutto per il post di fine anno rivolto ai fan col cappellino di Babbo Natale: «Il 2018 è stato pieno di emozioni per me...». Donatella Magagnini, la mamma di Daniele Pongetti, morto a 16 anni, gli rispose con durezza: «Smettila di postare foto idiote...». L’avvocato Federica Ferro, che assiste Paolo, il marito di Eleonora Girolimini, conferma che «il vero oltraggio» è stato quel post. Mentre Paolo ricorda sempre che «quando Sfera cantava “fumo erba in quantità”, mia figlia Gemma pensava all’erba che taglio io da giardiniere...». L’avvocato Ferro, perciò, ritiene l’esposto dei due senatori «un accanirsi fine a se stesso».