Corriere della Sera

IL FASCISMO NON TORNERÀ MA L’ANTIFASCIS­MO È IN CRISI

- Caro Fabrizio,

Caro Aldo, molti c’è in Italia. più oggi un Non «rischio ripetono sono fascismo» d’accordo. che non Proprio perché il fascismo, come scrive Eco, può avere molte facce, esso potrà riapparire in una forma diversa pure da noi. Non ora però. Ci sono ancora troppi «guardiani della democrazia», quelli che la dittatura l’hanno vissuta sulla propria pelle. Quando saranno morti, cosa succederà? Fabrizio Amadori

Studiando un dato. Nessuno l’italia mi ha del colpito o quasi dopoguerra, parlava bene del fascismo. Guglielmo Giannini, leader dell’uomo Qualunque, considerat­o un movimento di destra, scriveva che «il fascismo ha fatto soffrire tutti gli italiani», e quindi nessuno poteva rivendicar­e il monopolio dell’antifascis­mo. I neofascist­i erano pochi e sparuti. Ovviamente i sostenitor­i del regime non erano scomparsi; ma il disastro della guerra era stato tale che la memoria del Duce non godeva delle fortune di oggi. La Dc nel suo vasto ventre molle ospitò per decenni molti nostalgici. Non a caso, quando la Dc crolla, il segretario del Msi Gianfranco Fini, ancora convinto che Mussolini fosse stato «il più grande statista del secolo», prende a Roma il 46,9%.

Il fascismo, com’è ovvio, non tornerà. I fenomeni storici non si ripresenta­no mai due volte. Oggi nessuno in Italia vuole spaccare le teste di chi non la pensa come lui; ci si limita a infangarlo in rete. Dare del fascista a Salvini è ridicolo e irrispetto­so delle vittime del fascismo, quello vero. Salvini però non è neppure antifascis­ta. Cita o evoca Mussolini quasi tutti i giorni. Strizza l’occhio agli estremisti, che sono per fortuna pochi, e quindi andrebbero isolati e non blanditi da un leader che aspira al 35%.

L’antifascis­mo non è un valore «di sinistra». Non erano di sinistra Churchill e de Gaulle che il nazifascis­mo lo sconfisser­o. Non erano di sinistra capi militari della Resistenza come Raffaele Cadorna, Edgardo Sogno, il colonnello Montezemol­o. Non era di sinistra la maggioranz­a dei padri costituent­i, che nell’articolo 3 scrissero la negazione del fascismo: tutti i cittadini sono uguali senza distinzion­e di sesso (le donne erano soggette agli uomini), di razza (le ignobili leggi del 1938), di lingua (le minoranze linguistic­he furono perseguita­te), di religione, di opinioni politiche (le bastonatur­e e gli arresti degli oppositori), di condizioni personali (gli omosessual­i imprigiona­ti) e sociali. Almeno su questo dovremmo essere tutti d’accordo.

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