Corriere della Sera

Michele Prisco, vita da scrittore: lettere e ricordi di una figlia

Nelle riflession­i di «Girasoli al vento» (Guida editori) Annella rievoca il padre, l’autore premio Strega scomparso a Napoli nel 2003

- Di Carlo Baroni

Il tempo lustra i ricordi. Si fanno più nitidi, sembra di toccarli. Le persone care ci vengono incontro. Il passo lieve e il sorriso di chi non c’è più, ma è sempre rimasto con noi. Il resto sfila via come un’immagine che le pupille dimentican­o. Il passato di Annella Prisco era un padre affettuoso e importante. Di quelli che le frasi non passano come le stagioni. Gli occhi di una figlia sono giudici ed avvocati. Colgono gli attimi e i riflessi che solo loro sanno guardare.

Girasoli al vento (Guida editori) è una riflession­e sul tempo che passa, sugli affetti che resistono. Cambiano solo colore. Ma è anche uno specchio dove si guardano due mondi. E il presente appare sbiadito e trasandato. Michele Prisco, il padre di Annella, scrittore, Premio Strega nel 1966 con Una spirale di nebbia, che riaffiora negli articoli di un giornale. Un viaggio a Sorrento che sembra uscita da una cartolina di oggi. Il suo primo racconto, «Gli alianti», pubblicato su «La Lettura» nel 1942. I suoi silenzi affettuosi e una presenza che non si faceva sentire. Annella e gli anni dell’infanzia con il sogno di partecipar­e al Musichiere e un giorno il papà le fa avere la lettera di convocazio­ne al programma di Mario Riva.

Il padre di ieri e le amiche di oggi. A segnare anche stili di vita che frantumano certezze e desideri. L’insicurezz­a che si cela dietro atteggiame­nti che a guardarli in superficie possono sembrare scostanti. Un mondo che cambia o forse solo noi siamo diventati diversi. C’è un fondo di malinconia per una realtà che pensavamo e volevamo più luminosa. Le lettere scritte da Michele alla figlia e ritrovate nell’archivio. Una scoperta cercata e lo stesso inattesa. Il tuo ritratto disegnato con la penna felice di un padre. Più di una fotografia. È amore in movimento trasmesso sulle righe di un foglio. Annella piccola che avanza con fiducia verso la vita. Come gli adolescent­i che la circondano adesso. I ragazzi sempre un passo dietro le compagne. Più ingenui e indifesi. Le ragazze che sembrano donne in anticipo. Che cercano affetto e si mostrano inaccessib­ili. Le contraddiz­ioni di un’età dove i nodi da sciogliere sono ancora infiniti. Annella e i bivi della vita. Quei semafori che ti obbligano a scegliere la strada. Con l’illusione che sia tu a dirigere il tuo destino. «Ma nella vita niente è un caso, ma tutto succede per caso…» come le insegnava il padre Michele.

Era un giorno di novembre del 2003 quando Michele Prisco ha preso congedo dalla vita. Con la discrezion­e di un’esistenza discreta anche quando lo costringev­a ad essere pubblica. Per Annella è un giorno che forse non esiste o magari è così presente che resta incancella­bile.

Scavando nel tempo L’esordio nel 1942 su «La Lettura», le foto ritrovate, l’invito a sorpresa per partecipar­e al Musichiere

 ??  ?? Il romanziere Michele Prisco (Torre Annunziata, Napoli, 1920 – Napoli, 2003): dal suo romanzo Una spirale di nebbia fu tratto un film nel 1978. A destra, la figlia Annella Prisco
Il romanziere Michele Prisco (Torre Annunziata, Napoli, 1920 – Napoli, 2003): dal suo romanzo Una spirale di nebbia fu tratto un film nel 1978. A destra, la figlia Annella Prisco
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