Sui social come sul campo: fare il bullo costa la squalifica
Storica decisione della Uefa: il croato Lovren fermato un turno dopo gli insulti a Sergio Ramos
Per uno come Dejan Lovren, 63 ammonizioni e 9 espulsioni in carriera, ha tutta l’aria di essere una medaglia al petto: è lui il primo calciatore squalificato a causa degli insulti a un avversario via social network. La decisione storica è della Uefa, che ha fermato per una giornata il difensore centrale del Liverpool e della Croazia «per comportamento antisportivo sui social»: Lovren salterà la prima partita dei vicecampioni del mondo nelle qualificazioni all’europeo, contro l’azerbaigian.
Poteva anche andargli peggio, perché in una «story» di Instagram, con un breve video registrato subito dopo Spagna-croazia del 15 novembre, ultimo atto della Nations League, Lovren non solo ha insultato Sergio Ramos e gli spagnoli («fighette» e «codardi») ma ha anche ammesso di averlo colpito intenzionalmente: «Gli ho dato una bella gomitata, ora parla, bello». Il fatto che il video abbia una vita di 24 ore (e possa essere cancellato anche prima) e l’uso della lingua croata, forse hanno dato un senso di impunità a Lovren. La squalifica è una lezione per lui, ma anche un importante avviso ai colleghi, che magari non si erano spinti così in là ma si sono sbizzarriti in gaffe e scivoloni assortiti, rimediando al massimo qualche multa: non c’è più un confine tra il campo reale e quello virtuale e non c’è impunità. Quindi, state buoni se potete.
Certo, Lovren resta il prototipo del difensore in battaglia con tutti dalla mattina alla sera, anche per la sua storia personale. Al Mondiale il ragazzo nato in Bosnia aveva raccontato la vita da bambino in guerra, tra allarmi bomba e fughe nel seminterrato. Poi il periodo in Germania da rifugiato e il ritorno coatto in Croazia a 10 anni, con le difficoltà linguistiche, le prese in giro, le risse quotidiane a scuola e il calcio come sfogo. Non è nemmeno un caso che il 29enne del Liverpool si sia scontrato con un altro «duro» come Ramos, dopo le scintille della finale di Champions (con l’infortunio a Salah nel contrasto col madridista). Anche allora Lovren si era scagliato contro la spagnolo, ma attraverso i canali ufficiali delle interviste e senza insulti: «Ramos è fortunato, fa più errori di me, ma gioca nel Real Madrid...». Appuntamento al prossimo duello. In campo o sui social ormai non fa più differenza.