Torino e Fiorentina, chi vince continua a cullare un sogno
Mazzarri e Pioli non pensano al turnover, l’attesa per Muriel che potrebbe partire dal primo minuto
gol di Belotti nelle ultime sei partite giocate in Coppa Italia
Chiesa al centro del «villaggio», panchine, autovelox. Il sabato che precede Torinofiorentina vive di dettagli, scelte, sogni. Quelli che non «snobbano» la Coppa Italia se la giocano oggi, ore 15, stadio Grande Torino. Per la Fiorentina è la prima uscita nella competizione. Il Toro è arrivato agli ottavi eliminando Cosenza e Südtirol. Ora chi passa se la potrebbe vedere con la Roma, impegnata in casa con l’entella. L’ultimo successo granata nella stagione 199293; nel 2001 l’ultima Coppa Italia vinta dai viola. Ora, per entrambe, un successo finale rappresenterebbe anche l’accesso diretto in Europa.
Walter Mazzarri, allenatore granata, ha già vinto il trofeo, con il Napoli, nel 2012. Quell’estate gli azzurri presentarono i loro big appena arrivati con un’amichevole di lusso. Contro il Palermo di Stefano Pioli e quella restò l’unica vera gara (non ufficiale) del tecnico parmense sulla panchina dei siciliani, preliminari di Europa League a parte. «Folgorati» entrambi sulla strada dell’inter, oggi i due tecnici stanno trovando una dimensione che rende merito alle loro qualità e al lavoro che svolgono. Ed entrambi sanno che vincere la Coppa Italia resta per Toro e Fiorentina un’impresa, che però è anche l’unica ipotizzabile.
Così quelli della Coppa Italia non fanno «turnover» e oggi metteranno in campo la migliore delle squadre possibili: 15.000 biglietti già venduti. Le novità più importanti sembrano quelle in arrivo da Firenze. Stefano Pioli sbarca nel capoluogo piemontese, fa due passi in centro, si concede alla scaramanzia di «calpestare» il Toro di bronzo che sta sotto i portici di piazza San Carlo e pensa di schierare Luis Muriel dal primo minuto. Il ritorno del colombiano in Italia è (probabilmente) il primo colpo del calciomercato d’inverno. Da Siviglia è rientrato in gran forma, per questo dovrebbe partire titolare. I dubbi della Fiorentina stanno semmai nei suoi compagni d’attacco: Giovanni Simeone dovrebbe partire in panchina, titolari Kevin Mirallas e Federico Chiesa. Un altro attaccante, rientrato quest’estate dalla Spagna, non scenderà in campo dal primo minuto: è il granata Simone Zaza. Chiesa sembra il pericolo numero uno per il Toro. In campionato (1-1 a Torino) lui non segnò, ma un paio di suoi contropiedi sono rimasti nella testa di Mazzarri. Per questo l’allenatore del Toro potrebbe mettere Ola Aina sulle sue tracce, uno che «sappia mordere» più dell’argentino Cristian Ansaldi. Una recentissima statistica dice che Aina non ha rivali, nel senso che «nessuno corre più veloce per tre secondi». Sono cose da autovelox.