LA MEMORIA RENDE LIBERI
Una tempesta perfetta si può ripetere? Gli incubi possono tornare? Si addensa all’orizzonte ogni giorno di più una pervasiva sensazione di allarme, una minaccia alla coesione fra individui.
La violenza fisica e verbale cresce, i legami sociali si indeboliscono, aumentano isolamento, rifiuto del dialogo, diffidenza e sospetti: basta poco per percepire l’altro come nemico. La paura che si diffonde può diventare una risorsa per la demagogia, oltre che benzina per la paranoia.
La follia lucida della paranoia può generare il male, vengono meno il senso di colpa e qualsiasi possibilità di empatia, perché l’altro non è più un altro simile, ma un nemico, la causa delle nostre sofferenze.
Quando la paranoia diviene collettiva, sulla spinta di leader capaci di un linguaggio seducente che incarna il desiderio di rivincita e di richiamo all’orgoglio di un popolo che si trova sul bordo della protesta sociale, «incattivito» dalle condizioni economiche, tutto può ripresentarsi, l’incubo può rivivere.
Dopo oltre 80 anni dalle infami Leggi Razziali contro gli Ebrei, una Mostra Schedati, perseguitati, sterminati. Malati Psichici e Disabili durante il nazionalsocialismo, integrata con una sezione aggiuntiva Malati, manicomi e psichiatri in Italia viene presentata da Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere) e Sip (Società Italiana di Psichiatria) fino al 16 febbraio nel luogo simbolico del Palazzo di Giustizia di Milano per ripercorre quanto avvenne in quei terribili anni. La «memoria rende liberi», un’occasione per tutte le generazioni, soprattutto le più giovani per non dimenticare e sviluppare solidi anticorpi contro i pregiudizi e l’intolleranza e riaffermare il rispetto dei diritti, della dignità umana e l’ideale di pace rappresentato dall’europa.
Le Società d Psichiatria Tedesca ed Italiana, colpevole quest’ultima di essere stata firmataria delle Leggi razziali, fanno ammenda per aver aderito a una così dissennata offesa all’essere umano e a una così drammatica violazione di ogni etica scientifica e professionale affinché questo non si ripeta mai più.
L’esposizione di Milano è un momento per riconoscere nella tutela dei diritti dell’uomo un valore fondante della società e per sottolineare con forza che oggi la psichiatria non è più subalterna al potere politico.
*Direttore Dsmd-neuroscienze Asst.f ate bene fratelli-sacco, milano