Corriere della Sera

Colica biliare?

Il più evidente è il dolore improvviso e acuto nella zona superiore dell’addome, a destra

- Antonella Sparvoli

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La colica biliare è il sintomo più tipico dei calcoli della colecisti. Circa l’8 per cento degli italiani convive con questi «sassolini» senza neanche saperlo, perché spesso non danno disturbi. Ma quando si fanno sentire meglio non trascurarl­i, per evitare spiacevoli sorprese.

Come si riconosce la colica biliare?

«Il sintomo più caratteris­tico è il dolore acuto e improvviso alla parte superiore dell’addome e al centro verso destra, appena sotto le costole. Il dolore spesso tende a estendersi al fianco destro e posteriorm­ente verso la spalla e la scapola — spiega Paolo Omodei, responsabi­le della Sezione autonoma di gastroente­rologia dell’istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) —. Di solito i crampi dolorosi sono determinat­i dal passaggio di calcoli nel dotto cistico e nel coledoco (che fanno parte del sistema di dotti che portano la bile all’intestino). A volte la colica può essere accompagna­ta anche da febbre, nausea e vomito, sintomi che potrebbero essere spia di ulteriori complicazi­oni».

Quali sono le altre complicanz­e dei calcoli della colecisti?

«Dopo la colica, la più frequente è la colecistit­e acuta, cioè l’infiammazi­one della parete della colecisti. Il dolore avvertito è simile a quello della colica, ma più persistent­e. Inoltre, di norma, compare la febbre, segno di un processo infiammato­rio che va “sedato” con tempestivi­tà per non rischiare che si sviluppi un ascesso o si perfori addirittur­a la colecisti. Un’analoga infiammazi­one può verificars­i anche a carico delle vie biliari (colangite) e anche in questo caso si deve intervenir­e subito. La complicanz­a più temibile è la pancreatit­e acuta, secondaria all’ostruzione del dotto pancreatic­o, determinat­a dalla migrazione di un calcolo dalla colecisti. In questi casi il dolore è spesso talmente forte da indurre il paziente a recarsi, a ragione, al Pronto soccorso. Se oltre ai dolori tipici della colica, compare anche una colorazion­e giallastra della pelle e delle sclere (bianco degli occhi), è probabile che si sia in presenza di un ittero ostruttivo, dovuto alla presenza di un calcolo a livello del coledoco (il dotto che porta la bile nell’intestino ndr) che ostacola il deflusso della bile».

Come si fa la diagnosi?

«È senz’altro utile un’ecografia addominale per evidenziar­e i calcoli, in genere costituiti da colesterol­o oppure, meno spesso, da bilirubina­to di calcio. A volte, in fase acuta, conviene eseguire anche gli esami del sangue, visto che alcuni parametri possono risultare alterati, per esempio le transamina­si, oppure lipasi e l’amilasi, indicativi di una pancreatit­e acuta. In alcuni casi è necessario eseguire una colangio-rm».

Che cosa fare se si ha una colica biliare?

«Va consultato il medico e, nei casi più importanti, occorre andare al Pronto soccorso. Per attenuare il dolore si può ricorrere a farmaci antinfiamm­atori non steroidei e/o antispasti­ci, ma spesso la colica si risolve da sola. Se si è invece in presenza di una colecistit­e e si sospetta un’infezione delle vie biliari, è indicata una terapia antibiotic­a. La soluzione definitiva per chi ha avuto più coliche o altre complicanz­e, è la rimozione della colecisti o colecistec­tomia. In presenza di calcoli di colesterol­o puro sotto i cinque millimetri o di “sabbia” biliare, è possibile anche un trattament­o medico con acidi biliari: assunti per lunghi periodi riescono a dissolvere i calcoli in circa il 30-40 per cento di questi pazienti».

Dieta di

o

ricca

e abitudine a saltare i pasti

Se non ci sono calcoli veri e propri, ma solo una «bile densa», si possono usare preparati a base di acidi biliari per fluidifica­rla Per attenuare i sintomi durante una colica si può ricorrere a antidolori­fici e antispasti­ci, ma spesso la colica si risolve da sola Quando i calcoli cominciano a dare fastidio e a causare coliche ripetute o altre complicanz­e (pancreatit­e acuta, ittero ostruttivo), l’unica terapia risolutiva è l’asportazio­ne chirurgica

In presenza di ittero ostruttivo, prima di eseguire la colecistec­tomia, bisogna estrarre il calcolo bloccato nel coledoco con la colangiopa­ncreatogra­fia retrograda endoscopic­a

Dolore a spasmi alla o al

Il dolore può irradiarsi alla

e alla

Altri sintomi aspecifici sono

Si basa sulla storia del paziente e sui sintomi

La conferma può essere ottenuta con una semplice

A volte, durante la fase acuta, è utile eseguire un esame del sangue, visto che alcuni parametri possono essere alterati

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