Si ferma per aiutare i feriti Tassista travolto e ucciso
Monza, è morto dopo essere uscito dall’auto. Erano stati investiti da un pirata della strada poi arrestato
La carambola nel cuore della notte brianzola lungo la superstrada Milano-meda inizia con un tamponamento e si conclude — dopo una fuga e una serie di speronamenti — con una vittima, un pirata della strada ai domiciliari per omesso soccorso e la probabile iscrizione nel registro degli indagati, assieme ad altri due automobilisti, per concorso in omicidio stradale.
Sono le 3.40 di domenica mattina quando un’audi A3 blu scuro colpisce la Fiat 600 rosso metallizzato che le viaggia davanti. Al volante un ragazzo di 26 anni che, nonostante negli specchietti retrovisori veda la vettura ormai capovolta, decide di non fermarsi a soccorrere i ragazzi a bordo: due fidanzatini, 19 anni lei (di Meda), 21 lui (di Limbiate) di ritorno da una serata tra amici. Alle loro spalle c’è una Toyota, un taxi bianco a fine turno guidato da Eugenio Fumagalli, 47 anni, diretto a Carugo, Como. L’uomo assiste all’incidente, posteggia l’auto con le quattro frecce e indossa il gilet con le righe catarifrangenti prima di buttarsi in mezzo alla statale per soccorrere la coppia. E qui la dinamica si fa complessa perché solo le indagini stabiliranno come sia stato possibile che altre due macchine, una Renault Clio e una Vw Passat, non siano riuscite a evitare lo scontro in una strada, in quel punto rettilinea e senza particolari ostacoli visivi, e se anch’essi abbiano responsabilità. L’impatto è tremendo. I due giovani fidanzati, aiutati a uscire dalle lamiere dal «tassista-eroe», riescono a mettersi in salvo. Non altrettanto fortunato l’uomo, che verrà sbalzato di molti metri contro il jersey d’asfalto che divide le due carreggiate. Fumagalli muore sul colpo, inutili gli interventi dei soccorritori del 118 che porteranno al San Gerardo di Monza con lievi ferite i conducenti delle altre due auto coinvolte.
Tra i rottami e le lamiere, gli agenti della Polizia stradale di Seregno, sotto la guida del commissario Gabriele Fersini, e intervenuti assieme ai carabinieri di Desio, trovano una targa. È quella del pirata della strada, un 26enne raggiunto nella sua abitazione di Lazzate (Como), dove era andato a dormire come se nulla fosse successo. Riportato sul luogo dell’incidente a circa 500 metri dall’uscita di Cesano Maderno, il ragazzo viene sottoposto all’alcol test verso le nove del mattino, con un risultato al limite del consentito: 0,51 grammi per litro di tasso alcolemico, per di più a molte ore di distanza dall’incidente. Il ragazzo, in macchina con tre amici, ammette tutto, sostiene di essersi fermato ma di aver avuto paura. Arrestato (ai domiciliari) per omissione di soccorso, è probabile che la sua posizione si aggravi nelle prossime ore con l’iscrizione nel registro degli indagati per concorso in omicidio stradale. Stessa fattispecie che potrebbe riguardare i guidatori di Clio e Passat, 47 e 26 anni, dopo che gli investigatori avranno stabilito la dinamica dell’incidente.
Un’aggravante per il pirata di Lazzate potrebbe essere il fatto che la patente gli era già stata sospesa per guida in stato di ebbrezza, anche se il ragazzo aveva riottenuto il titolo di guida. Sconcerto tra i tassisti milanesi: «Ormai la Milano-meda di notte è diventata un circuito per i dilettanti. È giunta l’ora di intervenire».
La tragedia L’incidente è avvenuto alle 3.40 di mattina sulla superstrada che collega Milano a Meda