Sulle Bmw ecco il robot che tiene svegli quando si è stanchi
Al servizio di chi guida, ne impara anche le abitudini
Se solo quest’anno LAS VEGAS abbiamo cominciato a fare davvero conoscenza con gli assistenti virtuali - sono arrivati in Italia gli smart speaker Google Home e Amazon Echo - molto più profonda è la convinzione, da parte di chi questi software li propone, che rappresentino una delle tecnologie di cui non potremo fare a meno nel prossimo futuro. La dimostrazione al momento più evidente delle potenzialità dell’intelligenza artificiale: sono maggiordomi che ci assistono nella vita quotidiana. Rispondono alle domande ed eseguono gli ordini. Secondo Marketwatch è un mercato che raggiungerà il valore di 10 miliardi di dollari entro il 2024, quando ormai non potremo più fare a meno di queste voci onniscienti. Intanto, si moltiplicano i giocatori che provano a scendere in campo. E gli assistenti virtuali non solo si presentano sullo smartphone o in casa, ma finiscono anche in auto. Bmw è pronta a lanciare il suo Intelligent Personal Assistant in 23 lingue, tra cui l’italiano. Arriverà sui modelli che montano il sistema operativo 7.0. Come la nuova X5, sulla quale abbiamo provato la versione in inglese durante il Ces di Las Vegas.
Per attivarlo basta dire «Ehi Bmw». A differenza di altri software intelligenti - Alexa, ad esempio, o Siri - questo non ha un nome definito. Possiamo però darglielo noi, e decidiamo di battezzarlo Ester. Da questo momento in poi, risponderà solo se diciamo «Ehi Ester». Risponde però solo a chi è seduto nei sedili anteriori. I microfoni montani sono due, entrambi in corrispondenza del cruscotto: niente da fare quindi per i passeggeri nel retro della vettura. All’assistente possiamo chiedere di indicarci la strada per raggiungere una destinazione, di alzare o abbassare la temperatura nell’abitacolo, di svelarci qual è il titolo della canzone che stiamo ascoltando
o di monitorare il livello di benzina nel serbatoio. Lui (o lei, visto il nome e la voce femminile) nel frattempo impara le nostre abitudini: quali sono gli indirizzi che visitiamo più spesso - casa o lavoro e come preferiamo impostare il climatizzatore o il riscaldamento dei sedili. Non possiamo però chiedere aiuto ai soccorsi in caso di emergenza: se gridiamo «help» o «Sos», Ester al momento propone soltanto di chiamare il servizio Concierge. Una funzionalità utile è il controllo dello stato di manutenzione del veicolo. L’assistente può rivelarci in tempo reale se le ruote sono usurate o se abbiamo bisogno di un cambio d’olio. E avvertirci quando si accorge che serve un intervento.
Bmw ha poi inserito due modalità di settaggio, da attivare previa richiesta all’assistente. Se ci sentiamo spossati e fatichiamo a mantenere la concentrazione, dicendo «Sono stanco» attiviamo una playlist dedicata e una serie di impostazioni dell’abitacolo il cui obiettivo è tenerci svegli. La seconda ha la funzione contraria, di relax. Attraverso la voce virtuale, possiamo poi controllare ciò che succede sullo smartphone, collegato via Bluetooth. Aggiungere (o visionare) appuntamenti sul calendario, chiamare o scrivere Sms. Senza dover mai distogliere lo sguardo dalla strada.
Se le funzionalità di questo Intelligent Personal Assistant sono state pensate e sviluppate per migliorare l’esperienza di guida, Bmw dichiara però di non voler togliere la possibilità ai passeggeri delle sue auto di fare altre operazione mentre si è al volante. E infatti Ester - nel nostro caso - dialoga con Amazon Alexa e in Cina dialogherà entro la fine dell’anno con l’assistente di Alibaba, Tmall Genie. Mentre tutti i dati vengono salvati e recuperati dal Cloud Microsoft Azure. Le prove generali sono state fatte. A marzo è fissato l’appuntamento con le prime prove «su strada» di questo maggiordomo dedicato alle quattro ruote.