La sfida a Salvini di Berlusconi
L’obiettivo di superare il vecchio centrodestra
Diceva giorni fa il sottosegretario alla presidenza Giorgetti che dopo le Europee si sarebbe aperta «una nuova stagione».
In realtà la «nuova stagione» è iniziata con un certo anticipo, almeno in quello che fu il campo di centrodestra, dove Berlusconi non accetta la fine della propria stagione politica. La sua candidatura alle Europee non è solo un’ardua battaglia contro il tempo, è anche una sfida all’ipocrisia, all’idea cioè che lui e Salvini fossero ancora alleati, sebbene da mesi non vivessero più sotto lo stesso tetto. Eppure le convenzioni, il crescente distacco del Cavaliere dalle cose di Palazzo, certi interessi all’interno della sua stessa corte, avevano indotto il leader di Forza Italia ad accettare la nuova condizione, a far passare la tesi che tutto fosse rimasto immutato: con gli appuntamenti ad Arcore, i vertici di coalizione a Roma, i comunicati congiunti per le candidature comuni alle Regioni.
E mentre il mondo attorno a lui cambiava, Berlusconi ogni tanto riappariva evocando «il centrodestra», nell’attesa che Salvini tornasse. Ancora nei giorni di Natale, nel giro di chiamate augurali con i suoi parlamentari, il Cavaliere annunciava un’imminente epifania: «Ho appena finito di parlare con Matteo. Preparatevi perché l’anno prossimo ci sarà un nuovo governo». Ma dall’altro capo del telefono aveva avvertito il tramestio di quanti si affrettano a cercar riparo, preoccupati del futuro. Finché il Cavaliere ha smesso di ascoltare i consigli della famiglia e degli amici di una vita, decidendo di porre fine alla finzione, per non mentire ancora, quantomeno a se stesso: «Con quello lì non c’è più niente da fare». Testuale e lapidario.
E si è candidato, sfidando le leggi della natura e della politica, oltre che i sondaggi. Il fatto è che Salvini si prepara alla «nuova stagione» considerandolo il retaggio di una «gloriosa stagione» che non intende rinnegare ma che — appunto — rappresenta «il passato». La giovane leva leghista riflette gli umori del proprio capo, al punto che l’altro ieri il deputato Iezzi ha accostato l’annuncio del ritorno in campo di Berlusconi a un’immagine di zombie. Il Carroccio di Salvini è diverso dal Carroccio di Bossi, l’obiettivo del ministro dell’interno non è fare la guerra a Di Maio ma sbaragliare ciò che resta del vecchio centrodestra, giubilare il Cavaliere, e solo dopo decidere il destino del governo con i grillini.
Quante vite abbia Berlusconi lo si saprà dopo l’apertura delle urne. Per opporsi a un destino che in molti danno per segnato si appella agli elettori, attaccando in pubblico il Movimento e criticando (per ora) in privato l’(ex) alleato: «Al governo — dice il Cavaliere di Salvini — ha appaltato i ministeri più importanti ai cinquestelle, ha permesso che applicassero le loro teorie economiche senza prendersi la briga di conoscerle. Li ha lasciati fare, prima con il decreto Dignità e ora con il reddito di cittadinanza, mentre si stanno provocando danni enormi alle imprese. Lui pensa solo a se stesso e lavora tutto d’immagine».
Ecco la rappresentazione di una separazione che nelle intenzioni di Berlusconi dovrebbe preludere a un matrimonio d’interessi con il capo della Lega, dettato dalla forza dei numeri. Come se il tempo non fosse passato, il Cavaliere è convinto infatti di essere ancora incontournable, imprescindibile. Anche se a ruoli rovesciati, anche se non più al vertice della coalizione. Non la pensa così Salvini, che ha deciso di smetterla con i vecchi riti e vuole conquistare l’italia passando per l’europa.
Resta da capire se — dopo la campagna di maggio — otterrebbe subito le urne per completare il suo disegno. Bersani, che è stato avversario di Berlusconi, getta lo sguardo avanti e ritiene «improbabile» che il governo arrivi alla prossima Finanziaria: «E in caso di crisi, certo, Mattarella farebbe il possibile per evitare la fine anticipata della legislatura. Ma visto lo stato in cui versano le opposizioni — conclude l’ex leader del Pd — il presidente della Repubblica si troverebbe da solo...».