Bankitalia: ora è recessione
Chiude in negativo anche l’ultimo trimestre 2018. Bonomi: «Sbloccare subito i cantieri» Stime di crescita del Pil tagliate allo 0,6%. Di Maio: proiezioni apocalittiche
Secondo i dati della Banca d’italia anche l’ultimo trimestre del 2018, dopo quello estivo, si sarebbe chiuso con il segno meno. Per l’anno scorso si ipotizza una crescita del Pil lordo dell0 0,9%, e l’effetto di trascinamento su quest’anno sarà pesante: l’attività economia accelererà solo dello 0,6%, quasi la metà di quanto si pensava solo pochi mesi fa (la stima era l’1%). Dopo due trimestri di contrazione, per Bankitalia siamo «tecnicamente in recessione».
ROMA L’economia rallenta ancora e il controllo dei conti pubblici diventa più difficile. Secondo i dati della Banca d’italia anche l’ultimo trimestre del 2018, dopo quello estivo, si sarebbe chiuso con il segno meno. Di fatto, dopo due trimestri in rosso, l’italia entrerebbe tecnicamente in recessione. Per l’anno scorso si ipotizza una crescita del prodotto interno lordo dello 0,9%, e l’effetto di trascinamento su quest’anno sarà pesante: il pil salirà solo dello 0,6%, quasi la metà della stima precedente (1%).
A determinare la nuova battuta d’arresto hanno pesato sul piano internazionale le tensioni commerciali tra Usa e Cina, e la prospettiva di una Brexit senza accordo, su quello interno l’incertezza politica e qualche misura specifica come le tasse ecologiche per le automobili, con un nuovo calo delle immatricolazioni. Ma è peggiorato il clima complessivo della fiducia: le imprese hanno investito di meno e le famiglie hanno tagliato le spese. L’ultimo trimestre del 2018 segna, addirittura, una flessione dei consumi elettrici. Dopo il compromesso con Bruxelles, sottolinea la Banca d’italia, la manovra di bilancio mantiene il suo tono espansivo, anche se ridotto. Amplia l’indebitamento del ’20-’21, ma il rimaneggiamento ha indotto una riduzione dello spread, pari a circa 65 punti base, che nel lungo termine compensa l’impatto negativo della revisione. Anche per l’inflazione ci sono aspettative meno favorevoli, con una riduzione del tasso di crescita annuale dei prezzi.
Secondo Palazzo Chigi le previsioni di Banca d’italia indicano che «l’impostazione di una manovra espansiva mantiene tutta la sua validità», si legge in una nota. Ma il vicepremier Luigi Di Maio parla di «stime apocalittiche» e ricorda che si tratta di «quella stessa Bankitalia che ci ha lasciato le banche in queste condizioni perchè non ha sorvegliato in questi anni». «I rischi di recessione evidenziati da Bankitalia – commenta Claudio Borghi, Lega, – si riferiscono al 2018 e al periodo pre-manovra e confermano la necessità di un bilancio espansivo. Se l’economia europea e mondiale, ha iniziato un periodo di contrazione è necessario reagire incrementando la domanda interna in modo da compensare il possibile calo dell’export. Ci auguriamo che anche la Banca d’italia si attivi difendendo in ogni sede le scelte del governo per rilanciare l’economia».
La spinta che l’esecutivo contava di avere dalla sua prima manovra di bilancio dice però Bankitalia, alla fine, sarà molto ridotta. In più c’è il problema delle banche, che soffrono l’aumento dei tassi di interesse. Il costo della raccolta aumenta, e così quello del credito all’economia. «I rischi rispetto a queste proiezioni – avverte Via Nazionale – sono al ribasso». E sono legati «all’eventualità di un nuovo rialzo dei tassi, a un più rapido deterioramento delle condizioni di finanziamento del settore privato e a un ulteriore rallentamento della propensione a investire delle imprese» avverte Bankitalia.
Bilancio espansivo Borghi (Lega): i rischi del periodo pre-manovra confermano la necessità di un bilancio espansivo