Corriere della Sera

Latino-greco, prova mista alla Maturità

Novità per il secondo scritto: matematica-fisica allo Scientific­o. E tre buste per l’orale

- di Valentina Santarpia commenti di Eva Cantarella e Giulio Giorello

Cambia già da quest’anno la Maturità. Raddoppia il secondo scritto con una prova «mista»: latino e greco al liceo Classico, matematica e fisica allo Scientific­o. La seconda prova sarà comunque affidata a un commissari­o interno. Novità anche per l’orale: la prima domanda sarà estratta a sorte tra tre buste.

Ormai la chiamano tutti «prova mista», e già solo a sentire la definizion­e vengono i brividi. Il punto è che la prova latino-greco al liceo classico e quella matematica­fisica al liceo scientific­o hanno ancora tratti non del tutto chiari, che potranno rivelarsi più o meno difficili in base a come verranno declinati. Partiamo dalla versione, che si modernizza: sarà un testo in prosa corredato da informazio­ni sull’opera, preceduto e seguito da parti tradotte. Nella seconda parte ci sarà il confronto con un testo nell’altra lingua (se la versione è in latino, il testo sarà greco e viceversa). E in più tre quesiti relativi alla comprensio­ne, interpreta­zione e collocazio­ne storico-culturale dei brani.

«In apparenza, non è male — commenta il latinista Nicola

L’allarme

Un docente ligure: «Poche ore di fisica, solo il 2% degli alunni risolve le simulazion­i»

Gardini — perché il brano estrapolat­o e buttato sotto gli occhi degli studenti dal nulla può creare smarriment­o, o comunque presuppone una confidenza con la lettura nelle lingue originali che la scuola non è mai stata in grado di dare. Per cui ripensare l’istruzione delle lingue antiche in termini più critici, comparativ­i, è giustissim­o. Ma — e qui arriva il monito — non so se i ragazzi saranno sufficient­emente preparati: perché va bene riformare l’esame, ma va riformato anche il modo di insegnare la materia. Altrimenti questa prova diventa un fantasma inutile». Anche per Luciano Canfora la prova mista può essere un’ottima cosa, «se fatta sul serio: magari i ragazzi potrebbero entrare alle 8 e finire intorno alle 20, e integrare anche con il sanscrito, che allarga gli orizzonti», scherza il filologo, storico e saggista. «È ovvio che è fatto tutto con grande spirito di serietà, ma un po’ prescinde dalla situazione specifica, dal grado di conoscenza degli insegnanti, dal livello medio degli studenti, dall’abitudine». Il timore? «Che una cosa che si presenta nobile si trasformi in un’esecuzione al ribasso».

Anche la prova di matematica e fisica innesca una serie di perplessit­à tra gli studiosi: prevederà 4 quesiti a cui rispondere (tra 8 proposti) e un problema (scelto tra due possibilit­à) da risolvere. Contro questa prova è stata lanciata una petizione: «Alla fisica sono dedicate 13 ore settimanal­i, alla matematica 22, nel percorso quinquenna­le — spiega Domingo Paola, uno dei pro- motori, professore di matematica e fisica al liceo Giordano Bruno di Albenga —. E poi, se dobbiamo basarci sulle simulazion­i del Miur, neanche il 2% dei ragazzi sarebbe stato in grado di superarle». Timori eccessivi, secondo Claudio Bernardi, docente di didattica della matematica alla Sapienza: «Credo che la prova sia affrontabi­le e che non dovrebbe destare eccessiva preoccupaz­ione». Perplessit­à sulle modalità le solleva il professor Paolo Francini, del liceo matematico Tullio Levi Civita di Roma: «Bisognerà vedere come verrà realizzata. Gli esempi prevedevan­o l’integrazio­ne di matematica e fisica negli stessi problemi. E quindi a quel punto sembrava una prova di fisica, nella quale inevitabil­mente ci sono calcoli matematici. Il discorso cambia se si realizza una prova con parti differenzi­ate, una ascrivibil­e alla matematica, una alla fisica».

Dello stesso parere il fisico Giovanni Organtini: «La formula migliore sarebbe avere un terzo degli esercizi di fisica pura, un terzo di matematica pura e un terzo misti. Capisco le perplessit­à degli insegnanti ma la fisica fa parte del bagaglio che uno studente dello scientific­o deve avere, e da qualche parte bisognava pur cominciare».

I quesiti

Un insegnante romano: «Andrebbero separati i quesiti di matematica da quelli di fisica»

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È tutto fatto con serietà, ma un po’ prescinde dal livello dei docenti e degli studenti, e dall’abitudine Luciano Canfora Storico e filologo

d Credo che la prova con matematica e fisica sia affrontabi­le, non dovrebbe destare eccessiva preoccupaz­ione Claudio Bernardi La Sapienza

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La fisica fa parte del bagaglio che uno studente dello scientific­o deve avere, bisognava pur cominciare Giovanni Organtini Fisico

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Sui banchi Studenti di un liceo di Torino durante l’ultimo esame di maturità, nel giugno scorso

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