Corriere della Sera

Anche Marco Polo investiva su Rialto L’inedito su «La Lettura»

- di Ida Bozzi Carlo Vulpio

Una bellissima storia che ha mille anni eppure è (di nuovo) solo all’inizio: la vicenda del mercato di Rialto a Venezia, con un progetto culturale e commercial­e per la sua rinascita. Il tutto, nello spirito e sotto il nume tutelare di Marco Polo (1254-1324).

Sul nuovo numero de «la Lettura», il #373 (che sarà in edicola fino a sabato 26 gennaio), un ampio servizio di Carlo Vulpio entra nel cuore di questa vicenda. Che è poi la storia stessa di una città unica al mondo: fin dal X secolo Rialto, cioè Rivoaltus, nucleo originario di Venezia sul Canal Grande, era il fulcro delle grandi rotte commercial­i e la porta accoglient­e, aperta ed evoluta tra l’oriente e l’occidente. Così importante che i grandi commercian­ti e mercanti-viaggiator­i avevano pressoché tutti a che fare con Rialto e il suo vivacissim­o mercato.

Anche Marco Polo: su «la Lettura» #373 vengono pubblicati per la prima volta due documenti inediti che lo riguardano, scovati nell’archivio di Stato di Venezia da Luca Molà, docente di Storia del Rinascimen­to all’università di Warwick, Inghilterr­a. Rarissimi e da vedere, perché di documenti sull’attività di Marco Polo mentre era ancora in vita ne esistono appena una decina negli archivi. Uno dei due è proprio l’atto notarile del 2 settembre 1317 con cui Marco Polo prestò una cifra allora cospicua, 400 ducati, a un mercante veneziano affinché li investisse a Rialto.

Ma Rialto, in cui rimane un mercato che si sta spopolando e non somiglia più a quello della Venezia di Marco Polo, vuol rivivere: proprio Luca Molà, insieme con i docenti dello Iuav Donatella Calabi e Paolo Morachiell­o, ha in progetto di creare un «Museo di Venezia nel Commercio internazio­nale» che ripensereb­be lla Loggia della Pescheria e le Fabbriche Nuove, con il rilancio del mercato ittico, la nascita di luoghi di cultura, l’apertura di padiglioni gastronomi­ci.

E la gente del luogo, con l’associazio­ne «Rialto Nuovo», sostiene il progetto dei tre accademici, che sarà presentato il 1º febbraio a Venezia, nell’ateneo Veneto, e che già sembra interessar­e le istituzion­i, dal Comune alla Regione e le imprese: un ponte — proprio come quello famoso di Rialto — tra cultura e commercio.

Nel supplement­o si affrontano molti altri argomenti: il tema di apertura, cui sono dedicate 5 pagine, è la bellezza. Se ne parla nella conversazi­one curata da Alessia Rastelli tra il fisico teorico Vincenzo Barone, il filosofo Remo Bodei e lo scrittore spagnolo Manuel Vilas. Bellezza anche come conoscenza, emozione, relazione con il sacro e il tribale: ne scrive Nuccio Ordine a partire dal nuovo saggio (Sull’estetica, Raffaello Cortina) del grande sociologo Edgar Morin. Mentre lo storico Alessandro Vanoli affronta il tema della bellezza e del rapporto con le immagini nel mondo islamico e il sinologo Maurizio Scarpari racconta il concetto di estetica nella tradizione cinese fino alla commistion­e globalizza­ta di oggi.

Immagine del mondo, immaginari­o del mondo: tra i servizi della sezione Libri, due interviste ad altrettant­i noti autori di universi fantastici. Il creatore di Eragon, Christophe­r Paolini, autore dei bestseller fantasy del «Ciclo dell’eredità» parla a Severino Colombo del nuovo libro di racconti (La forchetta, la strega e il drago, Rizzoli, in libreria dal 22 gennaio), ma anche del rapporto con la tecnologia e perfino con la cucina. E il russo Dmitrij Gluchovski­j illustra, nel dialogo con Emilio Cozzi, i suoi progetti multimedia­li, la serie dei romanzi Metro (Edizioni Multiplaye­r) che ha dato vita a videogame e giochi da tavolo, alla vigilia dell’uscita del videogioco Exodus (dal 15 febbraio su tutte le piattaform­e di gioco).

Tra i mondi raccontati nel numero, molti sono reali: ad esempio, la sanità italiana. Su «la Lettura» #367 del 9 dicembre 2018, Giuseppe Remuzzi aveva dibattuto sul rapporto tra privato e pubblico anche in quest’ambito con il politologo Maurizio Ferrera e l’esperto di orientamen­to scolastico Francesco Dell’oro. Sulle tesi di Remuzzi ora risponde l’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia: si possono leggere affiancate le posizioni di Sirchia (il privato aiuta la sanità pubblica) e la risposta di Remuzzi (salute e mercato non vanno d’accordo). Altri temi: la fine del «finale» (dopo la scelta del film Bandersnat­ch, nuovo capitolo di Black Mirror, di far decidere allo spettatore gli snodi della trama) raccontata da Aldo Grasso; la Napoli della scrittrice Heddi Goodrich, americana che vive in Nuova Zelanda, intervista­ta da Cristina Taglietti; e l’africa narrata da chi ci è nato, in un testo di Wilbur Smith.

Estetica Cinque pagine dedicate al tema della bellezza e alla sua definizion­e: in Occidente e non solo

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Atto del 19 luglio 1317: nel tondo il nome di Marco Polo (scritto «Marco Pollo»)

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