Il manifesto di Calenda «Lista unica». Tanti sì nel Pd
Martina: ai gazebo delle primarie raccogliamo adesioni per fare la campagna elettorale
Carlo Calenda lancia il Manifesto per la nascita di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee. Lo fa con un tweet: «Bene ci siamo. Su siamoeuropei.it trovate il Manifesto...». Il Pd ritrova unità. Sì da Martina, Gentiloni e Zingaretti.
ROMA Onorevole Maurizio Martina, lei si è detto subito d’accordo con l’iniziativa del manifesto filoeuropeista Carlo Calenda.
«Io credo che il contributo di Calenda, di tanti sindaci e di tante personalità sia la via giusta. È un contributo che va nella direzione che abbiamo sempre auspicato».
Ossia? Che cosa intende?
«Bisogna muovere le energie presenti nel Paese e metterle insieme in vista delle elezioni europee contro il rischio di nuovi nazionalismi. L’idea di uno sforzo plurale e unitario come quello che viene proposto dal manifesto è giusta. E penso che il Pd debba fare la propria parte: farà bene a essere della partita, giocando un ruolo da protagonista».
Ma non conviene andare uniti alle elezioni europee dove c’è un sistema proporzionale purissimo. Sono in molti a sostenerlo...
«Io non credo. Noi dobbiamo dare un segnale all’italia e per farlo un progetto unitario come quello che viene proposto segna una novità che gli italiani possono accogliere bene. Poi è giusto far vivere questo progetto a partire dalle prossime settimane, anche usando il congresso del Pd, le primarie, per radicarlo il più possibile. E infatti ho proposto che il tre marzo, giorno delle primarie, nei gazebo del Pd si raccolgano anche le adesioni dei cittadini volontari per la nuova Europa. I partigiani dell’europa li ho chiamati io. Con il manifesto dobbiamo costruire anche una squadra di migliaia di persone pronte a fare campagna elettorale con noi».
Dunque Martina lei vuole legare questo progetto anche al percorso congressuale del Partito democratico.
«Noi possiamo utilizzare la convenzione nazionale del due febbraio con i tre candidati che verranno selezionati dai circoli per iniziare questo lavoro e poi possiamo andare alle primarie con questa operazione. E io ho detto sì anche alla proposta di Romano Prodi di mettere le bandiere europee a fine marzo in una grande giornata per l’europa».
Insomma europeisti contro sovranisti, secondo lei questa è la sfida del 26 maggio.
«Bisogna far viaggiare queste idee nel Paese. Dobbiamo rendere consapevole l’italia della sfida che abbiamo davanti, che è una sfida molto importante. E il Pd può essere uno dei motori principali che si accendono per mandare in porto questa operazione».
Ma chi saranno i vostri alleati ?
«Io penso che adesso noi dobbiamo far viaggiare le idee di questo manifesto nel Paese e raccogliere tutte le adesioni possibili, tutti i singoli, le associazioni, le liste civiche, i movimenti che condividano i contenuti di questo progetto. E poi, passo passo, andremo avanti. Ora dobbiamo unire tutte le persone che dicono sì alla nuova Europa mentre Lega e Cinque Stelle vogliono distruggere l’europa. Non mi metterei a fare un ragionamento politicista collegato solo ai soggetti organizzati a Roma, lavorerei tantissimo nel Paese e per questo propongo di raccogliere le adesioni dei cittadini nei gazebo. Deve essere un movimento di popolo che cresce nella società e nei territori, non un’intesa di vertice».
Non credo che saremo danneggiati dal sistema di voto proporzionale Usiamo il congresso per portare avanti questo progetto