Corriere della Sera

Perché gli investimen­ti si fermano

- di Riccardo Gallo

Le imprese dicono che le condizioni per fare nuovi investimen­ti nel 2019 sono peggiorate per due ragioni: sono venuti meno gli incentivi fiscali preesisten­ti ed è aumentata l’incertezza per fattori economici e politici. Gli incentivi fiscali sono il superammor­tamento e l’iperammort­amento che negli ultimi due anni erano stati messi al servizio di Industria 4.0, avevano favorito il rilancio industrial­e e nel medio termine sono a costo zero per il fisco. Le minori imposte dovute all’innalzamen­to del tasso massimo di ammortamen­to vengono compensate da quelle sul reddito generato dai nuovi investimen­ti, non appena (in breve tempo) i nuovi impianti vengono ammortizza­ti. In autunno però il governo ha detto con chiarezza che i suoi obiettivi erano altri e le imprese ne hanno tratto le conseguenz­e. Quanto all’incertezza economica e politica, non è una cosa filosofica, è molto pratica. Le medie imprese (tessuto connettivo del paese, conquistan­o quote di mercato internazio­nale, creano ricchezza, danno lavoro) fanno il budget per l’anno che viene entro metà dicembre. Non possono cominciare un nuovo esercizio senza un budget. Per fare il budget devono conoscere il quadro in cui muoversi. Eppure, il governo ha ingaggiato un braccio di ferro con il mondo, ha tardato ad approvare la legge di bilancio 2019, l’ha varata quando le imprese il budget lo avevano chiuso. La rilevazion­e della Banca d’italia e de «Il Sole 24 Ore» è stata condotta presso le imprese entro metà dicembre, al momento in cui loro approvavan­o il budget 2019. La cosa più impression­ante del grafico è la ripidità della caduta verso il basso. Il Bollettino economico ricorre a espression­i prudenti per evitare polemiche, ma la curva è preoccupan­te.

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