Reddito, dal 6 marzo richieste alle Poste Il rebus della residenza
Tassa sui giochi da 400 milioni per finanziare le misure Il vincolo dei 10 anni per gli stranieri e l’anagrafe
Il d-day è fissato per il 6 marzo. Sarà un mercoledì il primo giorno utile per entrare in uno dei 12.824 uffici postali e chiedere il reddito di cittadinanza (Rdc). L’operazione è imponente perché i destinatari della misura, tanto voluta dal vicepremier Luigi Di Maio, sono 5 milioni di persone per 1,7 milioni di nuclei familiari. Cifre che obbligano la macchina organizzativa incaricata di garantire l’erogazione del sussidio a una corsa contro il tempo.
La scadenza sono le elezioni europee di maggio. Per quella data Di Maio conta sul fatto che ci saranno in circolazione, con tanto di ricarica già spendibile, buona parte delle potenziali 1,7 milioni di carte prepagate di Poste destinate ai titolari del Rdc. Un punto di arrivo che, però, prevede un percorso a ostacoli.
Da giorni si susseguono riunioni tecniche tra Poste Italiane, Inps, ministeri del Lavoro e dell’economia per mettere a punto la road map. Il progetto operativo è stato dettagliato, fissando passaggi e procedure. Tutto parte dalla domanda per ottenere il Rdc dal 6 marzo. Ma perché questa data? Per evitare di ingolfare gli sportelli nei primi giorni del mese, quando vengono pagate le pensioni.le persone intenzionate a richiedere il Rdc potranno andare in un ufficio postale dove troveranno il modulo da compilare con i dati anagrafici, la situazione Isee aggiornata e una serie di altre informazioni. Queste ultime riguardano lo stato patrimoniale immobiliare e mobiliare del richiedente e basterà fare un’auto certificazione per indicare, per esempio, se si è titolari di una casa, di un conto corrente, di un contratto di locazione o di un’auto. I dati contenuti nel modulo verranno consegnati allo sportello. Poste si limiterà a raccoglierli e trasmetterli in via digitale all’inps, che in 5 giorni dovrà esaminare la pratica e, soprattutto, verificare se le condizioni per ottenere il Rdc siano soddisfatte. Un lavoro che rischia di diventare monumentale dato che l’inps dovrà fare un check su tutti i requisiti economici per autorizzare il sussidio. Il possesso, tanto per dire, di una moto di cilindrata superiore a 250 cc con meno di due anni di vita è un motivo di esclusione, come lo sono, del resto, il possesso di una seconda casa che valga più di 30 mila euro. I tecnici dell’inps dovranno, insomma, processare milioni di informazioni consultando anagrafe tributaria, pubblico registro automobilistico, banche dati comunali e catastali. Tutto in 5 giorni. Il tutto in una fase delicata, che vedrà, il 16 febbraio, il presidente dell’inps, Tito Boeri, lasciare il posto a un commissario.
A complicare ancora il percorso c’è che il decreto prevede che siano i comuni a informare l’inps nei tempi stabiliti della sussistenza dei requisiti di cittadinanza, residenza da almeno 10 anni in Italia ed eventuale possesso del permesso di soggiorno. Resta da
I contanti
Il reddito, massimo 780 euro per un single, va speso entro il mese. Tetto al prelievo cash
chiarire quanti giorni si riserva l’istituto per comunicare al richiedente che la domanda è stata accolta e calcolare l’importo spettante. La comunicazione avverrà via sms, per email o per posta. Se la domanda è accolta l’inps trasmette anche a Poste sia il totale dell’importo del Rdc sia l’entità della parte che sarà possibile prelevare in contanti. Poi avvertirà entro una settimana il titolare che è possibile ritirare la prepagata (anche qui, solo dopo il 6). La carta riporterà un numero seriale e l’intero importo andrà speso nell’arco del mese. L’operazione costerà 6 miliardi nel 2019 .Nel decreto è stata aggiunta una copertura di 400 milioni con un nuovo prelievo sui giochi.