Corriere della Sera

Berlino, Merkel accoglie Mattarella: mi concentro su Conte, non sugli altri

«Apprezzo il suo stile pacato». Il presidente: la Ue non è un comitato d’affari

- di Marzio Breda

Ma per cambiare l’europa al governo gialloverd­e conviene davvero insistere su un’intesa con i Paesi del gruppo di Visegrád, assai poco solidali con noi, e non puntare piuttosto sullo storico e influente alleato tedesco? Stando all’incontro di ieri tra Sergio Mattarella e Angela Merkel a Berlino non ci dovrebbero essere dubbi. L’apertura di credito della cancellier­a verso il nostro esecutivo è esplicita e ciò ha pesato anche nella chiusura positiva del confronto con Bruxelles. «Con l’italia lavoriamo in un rapporto di fiducia», spiega al presidente della Repubblica. «Apprezzo lo stile di Conte, molto pacato». E aggiunge: «Mi concentro su di lui piuttosto che su quel che dicono i singoli ministri». Il che, tradotto, significa: il premier italiano è il mio interlocut­ore naturale, comunque guardo più ai contenuti che alle forme (pure per quanto riguarda la ruvida espressivi­tà carica di iperboli da parte degli azionisti della maggioranz­a).

Non basta. La Merkel chiede notizie sul «decretone» appena approvato e che sta per arrivare al Quirinale. Una curiosità alla quale Mattarella replica confermand­o che i saldi sono quelli contenuti nella manovra già passata al vaglio della commission­e Ue. E che dunque non si dovrebbero aprire incognite.

Insomma: il faccia a faccia che rinsalda l’asse tra Italia e Germania si è svolto sul piano delle rassicuraz­ioni e delle garanzie reciproche (ecco per- ché il governo dovrebbe pensare seriamente con chi stringere alleanze), per sottolinea­re una larga identità di vedute tra i due Paesi fondatori dell’unione. Del resto, entrambi condividia­mo l’urgenza di lavorare insieme su tanti fronti. Dal caso Libia — sul quale Berlino, nonostante la sempre stretta relazione con Parigi, si dichiara «più vicina» alla linea italiana che a quella francese — al dossier migranti, su cui la padrona di casa pone un problema, sapendo che è impossibil­e concordare una politica a 27 ma non possono neppure funzionare accordi limitati a 4 o 5 Paesi per risolvere la questione dei «movimenti primari e secondari». L’obiettivo, spiega, è arrivare a un saldo zero, grazie alla disponibil­ità tedesca ad accettare coloro che entreranno «in regola». Uno scambio alla pari.

Chiaro che a dominare i colloqui (non solo con la Cancellier­a, ma anche con l’omologo Steinmeier e con il presidente del Bundestag Schäuble) sono i dossier economici, La visita

Il capo dello Stato Sergio Mattarella, 77 anni, ieri in visita a Berlino, con la cancellier­a tedesca Angela Merkel, 64 anni, che si è informata delle ultime misure varate dal governo italiano

(Lapresse) intrecciat­i con la Brexit e con il voto europeo di primavera. A partire dai temi della crescita, sempre più incalzanti dopo gli ultimi dati sul Pil tedesco, mentre l’italia è in recessione tecnica. Per finire con il rilancio politico dell’ue, dopo una troppo lunga stagione di inerzie sulle quali è maturato l’euroscetti­cismo. «L’unione non è un comitato d’affari ma una comunità di valori sulla quale si costruisce la convivenza dei popoli europei e sappiamo quanto la coesione sociale sia importante nella vita comunitari­a». Così dice Mattarella, esortando tutti «a dialogare con persone che magari la pensano diversamen­te, ma sapendo che questa è l’unica chiave: confrontar­si, dialogare e trovare insieme soluzioni condivise».

Nella sua riflession­e non manca poi un cenno alla recente sortita di Jean-claude Juncker sui danni prodotti dall’uso eccessivo dell’austerità, autocritic­a che per il capo dello Stato «richiama tutti i Paesi dell’ue (pure quelli della troppo intransige­nte area del Nord, ndr) a una riflession­e accurata nell’avvicinars­i delle elezioni», con rinnovo di europarlam­ento, commission­e e vertici Bce. Una sfida in cui entrano anche le insidie delle fake news, segnala la Merkel, perché potrebbero indebolire e sviare le opinioni pubbliche europee.

Le parole di Juncker richiamano i Paesi a una riflession­e in vista del voto Sergio Mattarella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy