Corriere della Sera

La «Marcia delle donne» in America perde slancio

- Dal nostro corrispond­ente Giuseppe Sarcina

È il fine settimana delle marce, delle piazze contrappos­te negli Stati Uniti. Ieri migliaia di persone, centomila circa secondo gli organizzat­ori, hanno sfilato lungo la Mall di Washington, per la quarantase­iesima edizione della March for Life, l’appuntamen­to degli anti abortisti. Donald Trump ha mandato un messaggio. Il vice presidente, Mike Pence, si è fatto invece vedere, accompagna­to dalla moglie Karen. Oggi la risposta dell’altro campo: la Women’s march. Un’iniziativa lanciata due anni fa da quattro attiviste: si rivelò un successo clamoroso con milioni di donne in piazza nella capitale, nelle altre città americane e in molti altri Paesi. Cappellini rosa a forma di gatto (Pussyhat), slogan contro il neo eletto presidente Trump. È il movimento che è cresciuto con Me Too e che ora, però, sembra aver perduto slancio. Oggi sono attese 75-100 mila persone. Ieri intanto Linda Sarsour, una delle quattro cofondatri­ci della Women’s March ha presentato Women’s Agenda, una piattaform­a di

Defezioni

La senatrice Harris non ci sarà, Gillibrand andrà in Iowa (con un occhio al 2020)

10 punti che verranno sottoposti ai parlamenta­ri in corsa per le elezioni del 2020. Nella lista figurano, tra l’altro: aumento della paga minima federale; misure per contrastar­e la violenza contro le donne; tutela dei diritti sulla riproduzio­ne. Il passaggio da movimento a soggetto con obiettivi politici concreti non è accompagna­to dall’appoggio dei democratic­i. Nel 2017 il comitato nazionale del Partito sostenne ufficialme­nte la manifestaz­ione. E diverse parlamenta­ri presero la parola salendo sui palchi montati lungo il percorso. Una fu la senatrice Kamala Harris, ora probabile candidata nelle presidenzi­ali del 2020. Un’altra fu la senatrice Kirsten Gillibrand, che ha appena annunciato di essere in corsa per la Casa Bianca. Oggi Harris non ci sarà; Gillibrand sì, ma in Iowa, già in campagna elettorale. Molti democratic­i hanno preso le distanze dalla manifestaz­ione accusando Tamika Mallory, afroameric­ana di 38 anni, co-presidente della Marcia, di non aver mai condannato l’antisemiti­smo coltivato dal suo punto di riferiment­o: Louis Farrakan, leader della «Nation of Islam».

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