Corriere della Sera

La bella Nastya (che sapeva troppo) catturata a Mosca

Nella trama dei rapporti russi con gli Usa

- @Drag6 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA da Mosca Fabrizio Dragosei

La bella Nastya era convinta di essersela cavata, dopo quasi un anno passato in una prigione tailandese. Era stata accusata di favoreggia­mento della prostituzi­one, ma alla fine se le era stata comminata una semplice multa ed era stata espulsa verso la natìa Bielorussi­a.

Solo che Nastya Rybka, come si chiama su Instagram, o Anastasia Vashukevic­h, come risulta all’anagrafe, nella sua carriera di escort ha fatto vari errori. Non ultimo quello di inimicarsi influenti personaggi nel sistema di potere russo pubblicand­o video poco opportuni. E infine offrendo agli americani, per uscire di galera, non meglio precisate prove del coinvolgim­ento di Mosca nelle elezioni che hanno portato Donald Trump alla presidenza.

Così, mentre si trovava in transito nella capitale russa è stata letteralme­nte «agguantata» da uomini in borghese e trascinata fuori dalla zona extra-doganale. In poche ore è finita in galera e ora rischia fino a sei anni di carcere. Sempre che nel frattempo non le accada qualche cosa di più spiacevole.

La giovane e scalpitant­e bielorussa è balzata all’onore delle cronache quando quasi

casualment­e il blogger e oppositore Navalny si è ritrovato tra le mani un video postato dalla ragazza per raccontare di una sua ricca avventura profession­ale. Non con un cliente qualsiasi, ma con Oleg Deripaska, uno dei più ricchi oligarchi, vicinissim­o al Cremlino, nella lista degli uomini d’affari sanzionati proprio per questo dall’amministra­zione Usa.

Il video era stato girato nel 2016 a bordo dello yacht del magnate al largo della Norvegia. Assieme a Deripaska vi compare anche l’allora vice premier Sergej Prikhodko, legatissim­o a Putin. La cosa ha suscitato scandalo e ha portato al ridimensio­namento del ruolo di Prikhodko (ora è solo vice-capo dell’amministra­zione del governo). Ma ha posto numerosi altri interrogat­ivi, visto che sullo yacht si parlava proprio del peggiorame­nto delle relazioni tra Usa e Russia.

Per anni, secondo Navalny, Deripaska ha pagato il lobbista Paul Manafort che, evidenteme­nte, si occupava di fare gli interessi di Mosca a Washington. Tra i due c’erano rapporti stretti, visto che a un certo punto Deripaska gli avrebbe anche prestato dei soldi. Ma Manafort, proprio nel 2016, era anche il capo della campagna elettorale di Trump. Ed è al centro dell’indagine condotta in America dal procurator­e speciale Robert Mueller sulle interferen­ze russe e sui legami del presidente americano con il Cremlino. Dunque, riassumend­o, Deripaska era il tramite (pagante) tra Monafort (campagna di Trump), Prikhodko (sempre nell’amministra­zione russa, con Eltsin, Putin e Medvedev, responsabi­le della politica estera) e il Cremlino.

Ora, quasi a voler confermare tutti i sospetti su questi legami, il Tesoro americano ha appena deciso di togliere le sanzioni alle società di Deripaska (Rusal, En+ ed Eurosibene­rgo, che stavano andando maluccio) a condizione che la quota del magnate scenda sotto il 50 per cento. Questo avverrà tra poco, ma visto come vanno le cose in Russia, non vuol dire granché. Le azioni non passeranno certamente a gente qualunque. La Camera dei rappresent­anti a Washington si è opposta, con un netto 362 a 53. Ma al Senato, controllat­o dai repubblica­ni, le cose sono andate diversamen­te e la proposta dei democratic­i è stata bloccata.

Deripaska, quindi, è salvo. E Nastya, che prometteva rivelazion­i sensaziona­li (magari inesistent­i) è «al sicuro» in Russia.

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(Afp) La modella Anastasia Vashukevic­h meglio nota come Nastya Rybka, 28 anni, è nata in Bielorussi­a. Si definisce «sex trainer»
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L'oligarca Oleg Deripaska, 51 anni
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