Il contratto per il ponte che dà il via ai lavori (con i dubbi su chi paga)
La firma a Genova. Apertura prevista il 15 aprile 2020
pena una implicita accusa di diserzione. «Questo sarà l’inizio di un nuovo Rinascimento» si è lasciato andare. «Stiamo dimostrando che anche qui è possibile realizzare opere in breve tempo senza il peso di una burocrazia che ha decimato il nostro settore».
Appunto, i tempi. Bucci aveva fretta, e con lui la città. Ha ottenuto quel che voleva, un contratto unico per la costruzione e la demolizione. Le penali sono alte, divise per i singoli gruppi dell’associazione temporanea di impresa. Ognuno per sé. Non è quello il problema, perché in caso di ritardi la vera spada di Damocle sarà il danno di immagine. La scorsa settimana il ministro Toninelli ha annunciato trionfante la resa di Autostrade. «Pagherà tutto». Forse sarà davvero così. Ma nessuno può dirlo con certezza. E non incoraggiano due consigli di amministrazione del gruppo dove il tema più scottante non è stato trattato.
L’avventura del nuovo ponte di Genova comincia senza sapere chi metterà i trecento milioni previsti per l’infrastruttura. Dovrebbe essere Autostrade, che tecnicamente è ancora la padrona di casa. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo anche il suo ricorso al Tar contro il decreto Genova, che verrà discusso il prossimo 27 febbraio. Al momento, e fino a data da destinarsi, anticipa lo Stato attraverso la struttura commissariale.
Non è un caso che ieri all’unica increspatura del clima di concordia si è arrivati quando è stata posta la domanda su chi pagherà. «Chiedetelo ad Autostrade» ha tagliato corto il sindaco. I vertici della società erano indagati per il disastro del ponte Morandi anche lo scorso 7 settembre. Sono passati quasi cinque mesi, non sempre spesi bene, dovuti all’anatema del governo. E infine si è ritornati alla casella di partenza. C’è da chiedersi se ne sia valsa la pena. La scheda
● Ieri è stato firmato un protocollo d’intesa con l’impegno formale a rendere percorribile il nuovo ponte Morandi di Genova entro il 15 aprile 2020
● A firmare il contratto sono state le aziende che demoliranno e ricostruiranno il viadotto e la struttura commissariale guidata dal sindaco Marco Bucci
● Il supervisore del progetto sarà Renzo Piano che lo ha disegnato e donato