Macron e il «servizio civile» dei sedicenni (che sarà obbligatorio)
PARIGI La crisi dei gilet gialli ha mostrato una Francia divisa, «spezzettata» secondo il sociologo Jeanpierre Le Goff: «La separazione tra élite e popolo non è l’unica perché anche il popolo è frantumato al suo interno, siamo un Paese fatto di gruppi che non si parlano tra loro». Emmanuel Macron, pur accusato di arroganza e di lontananza dalla Francia reale, questa diagnosi la condivide da tempo tanto che da candidato aveva lanciato l’idea di un «Servizio Nazionale Universale» obbligatorio, che svolgesse la funzione che aveva un tempo la leva militare: fare incontrare giovani di estrazione sociale e provenienza geografica diversa. Diventato presidente Macron è rimasto legato a quella proposta e il governo francese annuncia adesso il via alla prima fase, sperimentale e per ora su base volontaria, del Snu. Il prossimo giugno circa 3.000 sedicenni volontari provenienti da tredici dipartimenti (le province francesi) passeranno due settimane in ostelli, centri di formazioni o strutture del ministero della Difesa. Seguiranno corsi di formazione al pronto intervento, sulla protezione ambientale o sui valori della République. E ancora corsi, percorsi nella natura o stage di «superamento di ostacoli», e infine ai ragazzi saranno offerte valutazioni della loro padronanza del francese o dello stato di salute, e consigli per il loro orientamento professionale. «Appena arrivati riceveranno un’uniforme — spiega il sottosegretario all’istruzione Gabriel Attal —. Saranno poi suddivisi in nuclei di dieci giovani, con un tutor e altri ragazzi più esperti». Ogni giornata comincerà con il saluto alla bandiera e il canto della Marsigliese, l’inno nazionale. «È un momento di comunione importante, l’attaccamento ai simboli della Repubblica si è rafforzato dagli attentati del 2015», quando il
Per due settimane
I ragazzi indosseranno un’uniforme, ogni giornata comincerà con la Marsigliese
presidente Hollande invitò i francesi a esporre il tricolore alle finestre. Si tratta di una sorta di corso intensivo di educazione civica al quale, tra qualche anno, dovrebbero partecipare obbligatoriamente circa 800 mila giovani. A quel punto la Francia sarà il solo Paese europeo ad avere un servizio civile obbligatorio. Su base volontaria esiste già in Italia (circa 40 mila giovani dai 18 ai 28 anni ogni anno), Germania (riguarda 180 mila cittadini) o Regno Unito (200 mila partecipanti al «Young Volunteer Service»).