Corriere della Sera

CHI HA MAI RICEVUTO E RIFIUTATO TRE OFFERTE DI LAVORO?

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Caro Aldo, l’effetto sicuro che produrrà il reddito di cittadinan­za è un sostegno al reddito di chi sarà inserito in questa misura. Solo il tempo ci dirà se avrà un effetto sull’occupazion­e. Aspettiamo a giudicare. Ora però, da quanto si legge, mi sembra che questo provvedime­nto contenga un elemento sul quale riflettere. Le aziende avranno un vantaggio economico, seppure limitato nel tempo, ad assumere persone inserite nel rdc. A questo punto mi chiedo: una persona non inserita nel rdc (magari perché ha un reddito familiare di 10.000 euro) avrà le stesse opportunit­à di essere assunto rispetto a un altro che usufruisce del rdc? Se stanno così le cose, mi sembra si sia introdotta una forte discrimina­zione nel diritto al lavoro. Pier Francesco Veronica Caro Pier Francesco,

Il decreto presenta questa e altre anomalie. Il reddito di cittadinan­za, compresi i sussidi per affitti o mutui, può arrivare per una famiglia con due figli (non particolar­mente numerosa quindi) a 1380 euro. Non un minimo garantito per la sopravvive­nza; uno stipendio. Ma neanche la California o la Svizzera, per citare i posti più ricchi e avanzati del pianeta, pagano stipendi a chi non fa nulla. Si perde tutto alla terza proposta di lavoro rifiutata? Ma in che mondo vivono i legislator­i della maggioranz­a? Chi, in certe zone depresse del Sud e non solo, ha ricevuto e rifiutato tre offerte di lavoro? Quanto guadagna un manovale o un cameriere fuori dalle grandi città? Non credo arrivi a 1380 euro netti. Chi accetterà ancora di fare il manovale e il cameriere? Dicono i Cinque Stelle: non si tratta di regalie ma di integrazio­ne ai redditi. Ma chi sarà ancora disposto a lavorare con un regolare part-time per qualche centinaio di euro, sapendo che può comunque contare sui soldi dello Stato, cui può sempre sommare gli introiti da lavoro nero?

Un conto è sostenere i poveri, con la formazione, l’avviamento al lavoro, il sostegno alle imprese che assumono, gli investimen­ti pubblici, i cantieri per grandi e piccole opere. L’europa i soldi per i cantieri li dà; infatti i fondi europei non vengono spesi. I soldi per il reddito di cittadinan­za e gli stipendi dei forestali bisogna prenderli ai lavoratori italiani che pagano l’irpef. Dov’è l’etica? Dov’è la convenienz­a per il Paese? Dov’è l’effetto volano per la crescita, tornata al livello zero?

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