Corriere della Sera

Il no alla corruzione di Norma Torres

- di Paolo Lepri @Paolo_lepri

«Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì», è un famoso racconto di Augusto Monterroso, lo scrittore guatemalte­co che si è esercitato nella misura brevissima con una prosa brillante e ironica. Ben più lunga è la storia del suo Paese (che lo costrinse all’esilio), segnata da spietate dittature militari e dalla sanguinosa offensiva della guerriglia. Come se tutto questo non bastasse, la corruzione ha sempre dominato la vita pubblica. Non è un caso che Jimmy Morales, un popolare comico, sia diventato presidente nel 2015 (succedendo a Otto Pérez Molina, costretto a dimettersi e poi arrestato) gridando alla folla: «Non sono un ladro».

Era solo uno slogan. Appena la Commission­e nazionale contro l’impunità (Cicig), promossa dall’onu, ha iniziato a indagare su alcuni finanziame­nti elettorali irregolari, aprendo un procedimen­to anche contro suo fratello e suo figlio, l’ex paladino dell’onestà ha ordinato al magistrato colombiano Ivan Velásquez e ai suoi collaborat­ori di fare le valigie. A difendere il loro lavoro c’è, soprattutt­o, la parlamenta­re democratic­a americana Norma Torres. «Il popolo — ha detto in una intervista a El País — è stato molto chiaro: non vuole che si torni indietro».

Ecco una delle ragioni per cui questa immigrata guatemalte­ca cinquantat­reenne (la famiglia è arrivata negli Stati Uniti quando era bambina), eletta in California, sta guidando la battaglia nel Congresso per impedire che la decisione di Morales (contro la quale si è espressa la Corte costituzio­nale) abbia conseguenz­e disastrose. I numeri parlano chiaro: grazie all’impegno della commission­e dal 2007 a oggi sono state condannate 310 persone (politici eletti, manager, funzionari statali) e smantellat­e sessanta reti criminali.

Norma Torres è la prima firmataria di una mozione, presentata giovedì da quarantase­tte parlamenta­ri, che chiede al presidente Trump di imporre sanzioni nei confronti dei corrotti e di sospendere gli aiuti. «L’anno scorso — ha ricordato — abbiamo versato al Guatemala 640 milioni di dollari per migliorare la profession­alità della polizia e potenziare le indagini. Possiamo e dobbiamo bloccarli». I repubblica­ni sembrano contrari. Se il dinosauro fosse il vecchio mondo, bisogna provare a spostarlo.

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