Corriere della Sera

Huawei nemico dell’occidente? Il fondatore: non rubiamo segreti

- Di Guido Santevecch­i DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PECHINO Con la sua tecnologia 5G Huawei è la quinta colonna del governo cinese insinuata nel mondo o è una vittima della guerra commercial­e dichiarata da Washington a Pechino? È un assedio internazio­nale quello di fronte al quale si sta trovando il colosso basato a Shenzhen e ramificato in decine di Paesi. Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda hanno bandito la tecnologia 5G cinese; il Regno Unito si è allineato chiedendo garanzie tecniche anti-spionaggio e anti-blocco; il Giappone ha sospeso ogni acquisto da Huawei per le sue agenzie governativ­e. E ora anche la Germania ha annunciato una revisione per motivi di sicurezza del dossier 5G, la rete per i telefoni mobili di quinta generazion­e nella quale l’azienda guidata dall’ex ingegnere dell’esercito Ren Zhengfei è leader mondiale.

Berlino, che nei mesi scorsi si era dimostrata scettica di fronte alle accuse americane Il 5G

Negli Usa è aperta un’inchiesta penale contro Huawei per furto di segreti commercial­i. In Inghilterr­a, Oxford ha rifiutato fondi per la ricerca dal gruppo cinese. Secondo Pechino Huawei è vittima di un «maccartism­o hi-tech». Nello sviluppo del 5G Huawei ha impegnato un’armata di 80 mila tecnici e investimen­ti da 13 miliardi all’anno deciderà in primavera sugli appalti per la nuova rete «seguendo consideraz­ioni di sicurezza».

La Giustizia negli Stati Uniti ha aperto un’inchiesta penale contro Huawei, per furto di segreti commercial­i. Il Congresso di Washington ha chiesto di indagare sull’uso delle apparecchi­ature per l’energia solare di Huawei, che esporrebbe­ro a rischi di rallentame­nto o addirittur­a di interruzio­ne delle forniture elettriche. In Inghilterr­a l’università di Oxford ha sospeso l’accettazio­ne di fondi per la ricerca e donazioni dal gruppo cinese. A Pechino dicono che Huawei è vittima di un nuovo «maccartism­o hi-tech» e che gli americani stanno politicizz­ando quella che dovrebbe essere una competizio­ne per il progresso tecnologic­o e quote di mercato. Secondo i cinesi la loro tecnologia 5G è la migliore non perché abbiano rubato segreti occidental­i, ma sempliceme­nte perché Huawei ha impegnato nell’impresa un’armata di 80 mila tecnici e destinato ogni anno 13 miliardi di dollari alla ricerca e sviluppo.

La crisi è esplosa l’1 dicembre con il fermo in Canada di Meng Wanzhou, direttrice finanziari­a del gruppo e figlia del fondatore Ren: Washington chiede l’estradizio­ne per violazione dell’embargo americano nei confronti dell’iran e frode bancaria. Pechino ha arrestato un ex diplomatic­o e un businessma­n canadese; poi ha rivisto il processo nei confronti di un turista canadese condannato a 15 anni per traffico di droga e gli ha inflitto la sentenza di morte.

Martedì è sceso in campo il Telefonia

Il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, in un incontro con la stampa a Shenzhen fondatore Ren Zhengfei. L’ingegnere miliardari­o si porta appresso sospetti di collusione (spionistic­a) con il governo perché era stato ingegnere dell’esercito. Ren ha negato con forza: «Amo il mio Paese, la Cina, sostengo il partito comunista ma non ho mai ricevuto alcuna richiesta da alcun governo di fornire informazio­ni inappropri­ate, Huawei non danneggere­bbe mai i suoi clienti».

Il fondatore ha ricordato così il suo arruolamen­to: «Fu durante la Rivoluzion­e culturale (1966-1976, ndr). Allora c’era caos quasi ovunque in Cina. Era dura per la gente, che aveva poco. Si riceveva un terzo di metro di tessuto alla volta e così si potevano solo rammendare gli abiti: da giovane andavo in giro pieno di toppe». Poi «il governo stabilì che ogni cittadino doveva avere almeno un abito decente all’anno, così fu comperato un modernissi­mo macchinari­o per tessuto sintetico dalla Francia; ma nessuno era in grado di costruire e gestire una fabbrica così avanzata e quindi fu mobilitato l’esercito, che arruolò giovani tecnici laureati come me». Ren lavorò bene, fu premiato, entrò nel Partito comunista nel 1978. Poi quando la sua unità fu smobilitat­a si diede agli affari privati, fondando Huawei.

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