Corriere della Sera

Sam Savage addio Aveva creato il topino Firmino

- Di Giulia Ziino

Era entrato nel cuore dei lettori grazie a Firmino, sfortunato topolino divoratore di libri diventato in un attimo un fenomeno editoriale, e da allora ha continuato a scrivere. È morto a 78 anni nella sua casa di Madison, Wisconsin, Sam Savage (nella foto), romanziere. Era nato a Camden, in South Carolina, nel 1940: laureato in filosofia a Yale, per breve tempo in cattedra nello stesso ateneo poi per scelta meccanico di biciclette, falegname, pescatore e tipografo — ma sempre aspirante scrittore — aveva dovuto aspettare i 65 anni per diventare famoso, all’improvviso. Merito di Firmino (nell’illustrazi­one), roditore messo al mondo da una madre ubriaca in una libreria di Boston, il 9 novembre del 1960. Privato del beneficio del latte materno dai dodici fratelli prepotenti, il topo si risolveva a cibarsi di quello che in quel momento aveva a disposizio­ne in maggior quantità: libri. E da cibo per il corpo a cibo per la mente il passo era breve.

Pubblicato nel 2006 per Coffee House Press, piccolo editore indipenden­te di Minneapoli­s, Firmino era stato portato in Spagna da Seix Barral e, da lì, nel mondo, diventando subito un bestseller, anche grazie alle illustrazi­oni di Fernando Krahn. Più di un milione di copie vendute, di cui circa la metà in Italia dove a dare dignità di stampa al topolino mangiapagi­ne è stata Einaudi Stile libero, nella traduzione di Evelina Santangelo. Fenomeno per caso, da allora Savage ha continuato a scrivere, rimanendo lontano dai circuiti della vita culturale. Dei suoi successivi romanzi, Einaudi Stile libero ha tradotto Il lamento del bradipo, storia di Andrew Whittaker, direttore di una rivista letteraria che versa in cattivissi­me acque, lasciato dalla moglie e grafomane. Ieri tanti lettori sui social salutavano Sam Savage e il suo Firmino, ancora oggi un piccolo ma resistente simbolo dell’amore per i libri e del potere che ha la lettura di farci viaggiare in mondi sconosciut­i, molto lontani dal seminterra­to di una libreria di Boston.

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