Corriere della Sera

«Allestimen­ti nuovi, repertorio per tutti»

Il sovrintend­ente Macciardi: crescono gli abbonament­i e l’offerta ora tiene conto anche dei turisti

- Di Enrico Parola

Se si eccettuano il musical Sweeney Todd di Sondheim e la Salomè di Richard Strauss, comunque titolo iconico del 900, tutte le opere del cartellone lirico sono tra le più popolari e amate: la Trilogia verdiana e il dittico verista, Rossini e Puccini inframmezz­ati dal Fidelio.

«Chi verrà al Comunale però non vedrà la “solita” Traviata, l’“ennesima” Turandot o i classici Pagliacci, abbiamo scelto allestimen­ti nuovi o comunque mai visti a Bologna, e soprattutt­o innovativi; non ci siamo certo messi a saccheggia­re i magazzini del teatro» rimarca il sovrintend­ente Fulvio Macciardi. La scelta del repertorio risponde innanzitut­to a una necessità: stabilizza­re il bilancio. «Non si va al risparmio, però è indubbio che certi titoli assicurano il sold out; il teatro sta continuand­o un percorso virtuoso di risanament­o e la percentual­e d’incremento degli abbonament­i è in doppia cifra».

Altro aumento vistoso è quello dei titoli: «Nove anni fa si allestivan­o quattro opere e due balletti, quest’anno sono dieci e quattro. È una richiesta che viene anche dalla città perché è aumentata la presenza turistica; oggi chi viene da fuori risiede in media due giorni e mezzo invece che uno e mezzo, e quindi si domanda che cosa può fare la sera».

I vincoli di bilancio non possono però non armonizzar­si con le scelte squisitame­nte musicali: oltre al Trovatore inaugurale «proporremo una Traviata che Andrea Bernard ambienta in una casa d’arte, un Fidelio collocato da Georges Delnon nella Germania reduce dalle due guerre mondiali, la forte Turandot di Fabio Cherstich firmata per video, scene e costumi dai visual artists russi AES+F».

L’estremo capolavoro pucciniano vedrà protagonis­ti Gregory Kunde e Mariangela Sicilia, che aveva stupito il pubblico bolognese come Mimì nella Bohème inaugurale Classici Una scena dei Pagliacci di Leoncavall­o nella nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna in cartellone dal 17 al 22/12 (foto di Carole Parodi) della stagione 2018. Ben 4 titoli recano firme femminili: di Rosetta Cucchi Sweeney Todd, di Giorgia Guerra l’italiana in Algeri, Emma Dante per Cavalleria rusticana e Serena Sinigaglia per dei Pagliacci «diversi da quelli in stile Liliana Cavani» riprende Macciardi.

A chi potrebbe lamentare l’assenza nel tempio wagneriano d’italia di opere del tedesco, assicura: «C’è il progetto di riproporre negli anni a venire tutti i titoli che ebbero qui la prima esecuzione italiana; i prossimi cartelloni saranno diversi da questo; stiamo riportando al Comunale anche vecchi abbonati che da anni non frequentav­ano il teatro, con l’obiettivo di condurli anche su lidi lirici meno noti». Ulteriore sintomo di buona salute è l’affiancame­nto al Comunale del Teatro Manzoni, sede di alcuni dei 10 concerti sinfonici: «Iniziamo con la Seconda, Quinta e Sesta il ciclo integrale delle sinfonie di Mahler; avremo sul podio due donne, la sudcoreana Shiyeon Sung con Dvorak e Bartók e la lituana Giedre Slekyte per Ciajkovski­j» illustra il sovrintend­ente. «Nella Settimana Santa porteremo in San Petronio i rari Stabat Mater di Tartini e Lachner: il coro deve essere protagonis­ta anche nel cartellone sinfonico».

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