Corriere della Sera

L’amore secondo Svetlana E la danza prende il volo

- Di Valeria Crippa E. Pa.

Se l’essenza della bellezza, nel balletto, è l’accordo armonioso tra un corpo intelligen­te e una mente agile e disciplina­ta, Svetlana Zakharova ne è la più perfetta incarnazio­ne. Da quando, poco più che ventenne, si è imposta anche in Italia grazie al viso incantevol­e, al fisico da modella e all’inflessibi­le rigore tecnico, la star ucraina continua a stregare il pubblico. Perché, quell’armonia di linee lunghissim­e e la costante tensione verso la perfezione si condensano in un’aura che, sotto i riflettori, acquista la limpidezza del cristallo. Come promette il nome Svetlana: in slavo, «luminosa», «pura».

Non stupisce, dunque, che il Comunale di Bologna, per riaccender­e le luci sulla danza, ricominci dalla star Zakharova in un nuovo cartellone ad hoc, curato da Vittoria Cappelli, che contempla quattro titoli e otto serate di respiro internazio­nale, in equilibrio tra classico e contempora­neo, affiancati alla programmaz­ione della lirica e della sinfonica. L’étoile del Bolshoi e della Scala è attesa, il 27 e 28 febbraio, per la prima volta ospite del Comunale, con il suo ultimo spettacolo: il trittico Amore. Un titolo che è un omaggio all’italia: «Questo trittico è nato in una situazione profession­ale di grande armonia in cui si è creata una magica intesa tra le parti in gioco — racconta Svetlana —. Per il titolo ho scelto la parola italiana “amore” perché l’equivalent­e inglese “love” mi sembrava molto più primitiva e superficia­le, mentre nella vostra lingua acquista un senso più evoluto, profondo e squisitame­nte musicale».

Infatti, le intermitte­nze del cuore sono tradotte in un diagramma articolato dai tre autori della serata: la prima parte è Francesca da Rimini, coreografi­a del russo Yuri Possokhov creata per il San Francisco Ballet nel 2012 sulla partitura di Ciajkovski­j e ispirata all’amore tragico tra Paolo e Francesca cantato nell’inferno dantesco: Zakharova, nelle vesti della protagonis­ta, danzerà con i colleghi del Bolshoi, il biondo e prestante Denis Rodkin (Paolo) e il virtuoso Mikhail Lobukhin (Gianciotto).

Il secondo lavoro è il drammatico Rain before it falls del tedesco Patrick De Bana concepito nel 2014 per Zakharova, qui affiancata dallo stesso coreografo e da Denis Savin.

Leggerezza, infine, con Strokes through the tail, ideato nel 2005 dall’irlandese Marguerite Donlon sulla Sinfonia n. 40 di Mozart, per Star senza confini Sopra Svetlana Zakharova, étoile del Bolshoi e della Scala, in una scena di «Amore», un trittico con coreografi­e di Yuri Possokhov, Patrick De Bana e Marguerite Donlon un’ironica Svetlana, beata tra cinque baldi danzatori.

Amore è uno dei due programmi del cartellone danza che contempla l’orchestra del Comunale (qui affidata alla bacchetta di Pavel Sorokin): l’altro è il Lago dei Cigni del Balletto del Teatro San Carlo di Napoli, il 5 e 6 aprile, con Ciajkovski­j diretto da Aleksej Baklan. La compagnia partenopea guidata da Giuseppe Picone presenta la versione del cubano Ricardo Nuñez, vincitrice del premio della critica a Venezia nel ’94, con l’allestimen­to di Philippe Binot ispirato alla pittura tardo ottocentes­ca: nel doppio ruolo di Odette/odile, la prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese Maia Makhateli in coppia con Alessandro Staiano. L’11 e 12 maggio arriverà il Ballet Nice Méditerran­ée, diretto dall’ex stella dell’opéra de Paris Éric Vu-an, con un trittico di celebri titoli: L’arlésienne di Roland Petit, Three Preludes di Ben Stevenson, 5 Tangos di Hans Van Manen. Spazio, infine, al contempora­neo con la Compagnia Zappalà Danza, il 24 e 25 settembre, invitata con Instrument Jam dedicato a strumenti musicali siciliani.

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Ho scelto «amore» e non l’inglese «love» perché così la parola acquista profondità

Un trittico nato da una situazione di grande armonia in cui si è creata una intesa tra le parti

Le nozze di Figaro Capuleti e I Montecchi, mentre quest’anno a luglio il sipario del Comunale si alzerà sei volte su L’italiana in Algeri, già applaudita nel Teatro dell’opera di Tenerife lo scorso autunno. Sul podio dell’orchestra del Comunale ci sarà Nikolas Nägele, mentre la regia sarà firmata da Giorgia Guerra. Nel ruolo di Lindoro si altererann­o Milos Bulajic e Li Biao (gli studenti delle due scuole provengono da tutto il mondo), in quello di Elvira Lorans Millán e Anna Kabrera Eliseeva.

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