Milan-napoli pari Espulso Ancelotti
Milan e Napoli pericolosi ma si fermano sul pareggio Donnarumma e Ospina protagonisti, si vede Piatek
MILANO Milan e Napoli si guardano in cagnesco, quasi avessero paura l’uno dell’altra e finiscono per non farsi male. Il risultato è un deludente 0-0 nel frigorifero di San Siro e i giocatori in campo fanno pochino per riscaldare l’atmosfera e accendere la passione. Ancelotti, che torna a casa dopo dieci anni, si prende gli applausi scroscianti dei suoi vecchi tifosi, ma anche un cartellino rosso proprio alla fine e solo un punticino. Così stasera la Juventus, vincendo in casa della Lazio, potrebbe scappare a più undici. Meglio il Milan, per attenzione e volontà. Anche i rossoneri però non graffiano. Gattuso, pure lui sostenuto dalla sua gente, oggi rischia di essere scavalcato dalla Roma in trasferta a Bergamo ed essere spinto fuori dalla zona Champions. Però Piatek quando entra dà l’impressione di poter aiutare la squadra nella corsa al quarto posto.
In campo servirebbe di più. La prima delle due sfide ravvicinate è una delusione: poco gioco e rare occasioni. Vere una per parte nel secondo tempo: un colpo di testa di Milik, troppo centrale per far paura a Donnarumma e una mezza rovesciata di Musacchio, deviata con un mezzo miracolo da Ospina. Milannapoli è tutto qui. Resta la sensazione di una partita tra squadre incompiute.
Le premesse erano diverse. Ancelotti sceglie Callejon e Insigne sugli esterni, Mertens libero di muoversi dietro Milik e Zielinski sulla linea mediana con Fabian Ruiz. Una squadra con una chiara vocazione offensiva. Ma alle intenzioni non fa seguito l’applicazione sul campo. Troppo lenta la manovra, troppo spazio tra un reparto e l’altro, così il Milan tenta di approfittarne grazie alla iniziale buona vena di Paquetà e ai cambi di ritmo di Cutrone. Ma anche i rossoneri, dopo qualche buona ripartenza, si accontentano e negli ultimi sedici metri non riescono ad andare al sodo, un po’ perché la retroguardia ancelottiana chiude ogni var- co, soprattutto perché con il passare dei minuti Calhanoglu sbaglia troppo e Cutrone si perde. Ospina nel primo tempo la parata più difficile la compie sull’incornata di Romagnoli ma l’arbitro Doveri
aveva già fischiato un fallo dello stesso difensore. Il Napoli è macchinoso e sbaglia troppi passaggi. L’unica occasione degli azzurri capita sui piedi di Koulibaly, il più atteso, anticipato sul più bello proprio da Romagnoli.
Nel secondo tempo Ancelotti riaggiusta la squadra arretrando Callejon sulla linea di centrocampo in una specie di 4-3-3. Ma le prime occasioni sono milaniste: Kessie spreca l’involontario assist di Albiol e Paquetà calcia debolmente di sinistro. Il Napoli attacca di più, ma sempre sotto ritmo e solo dopo il ventesimo, complice il calo del Milan, trova spazi e qualche occasione. La seconda della classe deve però fare i conti con Donnarumma, insultato dai napoletani, ma sempre reattivo: due volte su Milik e sui tiri ripetuti di Zielinski. Gattuso inserisce Borini per Paquetà, calato di brutto e poi fa esordire Piatek al posto di Cutrone, anche lui progressivamente fuori dal gioco. Il polacco ha voglia e porta vivacità. Vivace è soprattutto il finale. Doveri va in tilt e espelle Fabian Ruiz e poi anche Ancelotti, proprio al 95’, per proteste. Martedì si replica: stesso stadio, ma partita secca. Un vincitore ci sarà per forza. Lecito attendersi molto di più.