Gilet gialli, replica con scontri. La novità sono i foulard
PARIGI L’atto XI della protesta dei gilet gialli si è svolto più o meno secondo lo schema ormai consueto: inizio tranquillo, tanti manifestanti pacifici accanto a frange determinate a provocare incidenti, tensione che sale nel pomeriggio, poi gli scontri con la polizia e i feriti. Tra loro Jérôme Rodrigues, una delle figure di punta del movimento perché vicino al leader Éric Drouet, che potrebbe perdere l’occhio dopo essere stato colpito da un proiettile di gomma sparato dalla polizia durante gli incidenti scoppiati in place de la Bastille. I partecipanti sono stati 69 mila in tutta la Francia e solo quattromila a Parigi: un po’ meno rispetto ai 74 mila dei due sabati precedenti ma comunque una forza stabile.
Poi c’è la prima «Notte gialla» indetta in place de la République, riferimento al movimento della «Nuit Debout» che nel 2016 ebbe un breve momento di fortuna contro la riforma del lavoro voluta da Hollande, per poi spegnersi da solo.
La novità più importante si avrà oggi, quando per la prima volta sfileranno i «foulard rossi» che hanno raccolto l’appello di Laurent Soulié, un simpatizzante del partito di Macron (LREM). Tre collettivi — foulard rossi, gilet blu e «Stop, ora basta!» — hanno deciso di unirsi a Parigi in un corteo da piazza della Nation a piazza della République per offrire il loro sostegno al presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Dal 17 novembre il capo dello Stato francese è bersaglio dello slogan fondamentale dei gilet gialli ovvero «Macron démission», ma è pur sempre stato votato da venti milioni di francesi alle elezioni democratiche della primavera 2017 e il corteo vuole ricordarlo. Il modello è la marcia della «maggioranza silenziosa» a favore di De Gaulle che riunì un milione di persone il 30 maggio 1968, dopo le barricate della contestazione studentesca. Ma il paradosso è che il presidente Macron sembra infastidito da questa dimostrazione di affetto. La maggioranza silenziosa rischia di rimanere tale, tranne eccezioni, e se la manifestazione dei «foulard rossi» si rivelasse un flop, o comunque raccogliesse meno aderenti rispetto ai gilet gialli come è probabile, il paragone sarà fonte di imbarazzo per il presidente.
In questa fase Macron sembrava avere superato il momento più difficile: il «grande dibattito nazionale» lo vede protagonista e in forma davanti a centinaia di sindaci nei piccoli paesi della famosa Francia periferica che si sentiva abbandonata, e l’annuncio di una lista di gilet gialli alle europee significa probabili, benvenute divisioni nell’elettorato a lui ostile, quello di Marine Le Pen. Il presidente è così felice dell’iniziativa dei foulard rossi che oggi , invece di accoglierli a Parigi, sarà in visita al Cairo.
Proiettili di gomma
Rischia di perdere un occhio Jérôme Rodrigues, una delle figure di punta del movimento, colpito da un proiettile di gomma della polizia