«Non bisogna smettere di guardare il mondo con gli occhi dei bimbi»
Franca Rampi e l’impegno per la prevenzione
Non scriverà ai genitori di Julen, nessuna lettera a papà Josè e mamma Victoria, perché non ci sono parole, le parole non servono e Franca Rampi, la mamma di Alfredino, lo sa. C’è una cosa, però, che si può fare. Che si deve fare. «Continuare la nostra battaglia per la prevenzione — dice Franca Rampi —. Solo così si possono proteggere i bambini dalle situazioni di rischio: sforzandoci cioè di guardare il mondo sempre con i loro occhi. In questo modo si possono riconoscere davvero i pericoli lungo la strada e tentare di evitare nuove tragedie».
La mamma di Alfredino ripete sempre queste cose a Daniele Biondo, psicoterapeuta e promotore insieme a lei e alla dottoressa Rita Di Iorio della «Fondazione Alfredo Rampi», nata nel 2011 proprio per sostenere progetti nel campo della sicurezza e della protezione civile. «Grazie anche all’impegno della nostra fondazione oggi in Italia abbiamo una legge che regolamenta la sicurezza dei pozzi artesiani», dice il professor Biondo, autore di testi importanti di psicoanalisi come Una ferita all’origine e Sopravvivere alle emergenze. Lui e la dottoressa Di Iorio, presidente del «Centro Alfredo Rampi Onlus», in queste ore però sono impegnati soprattutto a difendere Franca Rampi, a lasciarla tranquilla, perché il dolore non è mai passato né mai passerà. «La signora adesso deve proteggere se stessa e suo marito Fernando», dice Rita Di Iorio, psicoterapeuta. Perché Malaga, la morte del piccolo Julen nel pozzo, rischia di riaprire la ferita enorme che i due anziani genitori si portano dentro da quasi 38 anni e l’unico modo allora è tenerla a distanza, non permetterle ancora di sanguinare. Il «Centro Alfredo Rampi per la Protezione Civile» nacque anche per questo motivo, il 30 giugno 1981: «Nessuno deve più provare l’immenso dolore che ho provato io», disse Franca Rampi, oggi presidente onoraria della fondazione. Purtroppo, però, è capitato di nuovo. Ma lei, in nome di Alfredino e di Julen, di certo continuerà a combattere.
d Soltanto con la prevenzione si possono proteggere i bambini dai rischi