Bankitalia critica il bail-in: «Mina la fiducia e crea instabilità»
Il bail-in per le banche quando un istituto è in crisi? Crea più instabilità di quella che vuole risolvere. Insomma le norme europee sulle banche non funzionano, sottolinea il vicedirettore generale della Banca d’italia, Fabio Panetta, tanto è vero che gli stessi Paesi europei non vogliono applicarle e fanno di tutto per evitarle. Bisognerebbe piuttosto accompagnare le banche in crisi verso un’uscita «ordinata» dal mercato, come avviene negli Stati Uniti dove sono state risolte 500 crisi bancarie senza un dollaro pagato dai risparmiatori. L’alto dirigente di Bankitalia torna sul tema delle regole europee sul sistema bancario per criticare «l’orientamento che si va affermando a livello europeo secondo cui la procedura di risoluzione va applicata a poche decine di grandi intermediari dell’eurozona» mentre per le tremila altre banche dell’eurozona scatterebbe la normale liquidazione ordinaria. Questo per Bankitalia è un rischio da evitare: «La liquidazione disordinata – in gergo, “atomistica” – di una banca distrugge valore» perché si deve vendere tutto subito e quindi a prezzi molto bassi, «infligge costi altrimenti evitabili ai clienti degli intermediari coinvolti, lacera la fiducia del pubblico nel sistema bancario, generando rischi di contagio». Quindi, è il suggerimento, «anche su questo sono auspicabili interventi che prevedano meccanismi – quali l’intervento dei fondi di garanzia dei depositi – in grado di assicurare l’uscita ordinata dal mercato delle banche in crisi. Altri Paesi dispongono di un assetto che ha consentito di gestire un numero elevato di crisi di banche, oltre 500 negli Stati Uniti nell’ultimo decennio, con ripercussioni trascurabili sull’economia e sui risparmiatori».