Corriere della Sera

Nuovo album per Dimartino «Pensavo di fare altre cose e stare lontano dalla musica»

- Stefano Landi

Per scriverlo ci ha messo quattro anni, ripartendo da capo varie volte. «Poi è nata mia figlia e in modo naturale il disco ha preso una dimensione più complessa. Erano cambiati gli equilibri delle cose che pensavo di avere risolto durante tutta la mia vita passata. Il senso di protezione mi ha fatto ragionare sullo stravolgim­ento dei rapporti tra le persone. Come un fiume che diventa oceano, sono riuscito a dire cose che volevo buttar fuori da tempo». Antonio Dimartino, ma basta il cognome, scritto rigorosame­nte tutto attaccato, 38 anni, è tornato con «Afrodite», il suo quinto album. Ma non era scomparso. Si era nascosto per fare altre cose. Belle in modo diverso. Viaggiare, il teatro: «Volevo stare lontano dalla musica, creando un cortocircu­ito», racconta.

Nel frattempo l’indie, inteso come genere musicale, è diventato una moda. I gruppi e gli artisti che prima si vantavano di essere prodotti da garage, alternativ­i a tutto e tutti, dominano le classifich­e e riempiono i palazzetti. «Io sono partito un po’ prima. Però ho sempre percepito il bisogno dei ragazzi che venivano ai concerti di cantare certe canzoni. Brani che si scambiavan­o sui social e non avevano nessuna eco in radio. Ora però dobbiamo stare attenti che tutto questo fermento non si appiattisc­a nei temi, nei contenuti, nelle sonorità: è il rischio delle mode. Io in questo senso mi sento sempre libero di fare cose diverse».

«Sono giorni buoni, fatti di ore crudeli», dice in una delle nuove canzoni. Nel disco c’è molta della sua Palermo (da dove il 15 febbraio debutterà il tour): quella dei quartieri popolari, del ricordo sbiadito ma presente delle stragi di mafia. La periferia dei ragazzini che ballano sui tetti delle macchine illuminate dai motorini, ma anche di quelli che dentro una luna piena trovano l’unica redenzione possibile.

Ma «Afrodite» è soprattutt­o la grande bellezza che si vede alzando gli occhi verso il monte Erice nelle giornate più limpide. Cose che solo un siciliano doc può sentire dentro. «Immaginate se avessimo educato i nostri figli a venerare la vera bellezza, l’amore autentico, che mondo sarebbe stato questo», pensa a voce alta Dimartino. È il realismo carico di sogni, l’anima matura della sua nuova musica. Orizzonte privato e pubblico si fondono. È il cantautora­to (contempora­neo), bellezza.

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Cantautore Antonio Di Martino, in arte Dimartino (36 anni)

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