Corriere della Sera

Non solo braccialet­ti Chi è allergico al nichel presti attenzione al cibo

- Carla Favaro Nutrizioni­sta

alle domande dei lettori su argomenti di nutrizione all’indirizzo

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L’allergia al nichel potrebbe avere un ruolo nell’obesità? A suggerirlo è uno studio italiano recentemen­te pubblicato su PLOSONE. Da questa ricerca, condotta su più di 1.100 persone sovrappeso o obese seguite dal Centro per la cura dell’obesità dell’università La Sapienza di Roma, è emerso che il 41% presentava allergia al nichel (contro il 16% in media nella popolazion­e italiana). L’allergia è risultata associata a un profilo metabolico peggiore, in particolar­e in relazione al metabolism­o del glucosio e ad alcuni marcatori dell’infiammazi­one.

«Il nichel — ricorda Carla Lubrano, professore di Endocrinol­ogia, al dipartimen­to di Medicina sperimenta­le, Università Sapienza di Roma — è un metallo molto diffuso in natura, che spesso causa allergia sia per contatto, sia per assunzione attraverso alimenti e acqua. Il nostro studio Alimenti con le maggiori quantità

Cacao, cioccolato, noci, nocciole e arachidi, legumi, liquirizia, asparagi, spinaci, cipolle, funghi, kiwi, pomodori, broccoli:

conferma l’importanza di approfondi­re il ruolo del nichel nei confronti dell’obesità. In proposito, abbiamo già avviato un’altra ricerca per verificare se la riduzione di questo metallo possa favorire la perdita di peso nei pazienti obesi con allergia al nichel Acqua potabile

Il nichel può essere rilasciato da rocce e terreno ma anche dalle condutture idriche

Contatto diretto con la pelle

Oggetti in metallo contenenti nichel (bigiotteri­a, fibbie, bottoni), monete, prodotti cosmetici tinture per capelli, dentifrici, shampoo, trucchi e smalti)

Inalazione

Attraverso aria contaminat­a o il fumo (attivo e passivo) di tabacco

che spesso, non riescono a dimagrire in modo soddisface­nte con le tradiziona­li diete ipocaloric­he».

Con quali meccanismi si manifester­ebbero gli effetti osservati? «Il nichel assunto con la dieta si può accumulare in diversi tessuti dando luogo

a effetti infiammato­ri, tossici o endocrini che dipendono dai livelli più o meno elevati presenti nell’organismo e, nel caso delle reazioni allergiche, dalla risposta individual­e. La concentraz­ione di nichel nell’organismo, però, non deriva solo dalla quantità assunta, ma anche da fattori variabili da persona a persona, a cominciare dalla capacità di eliminare questo metallo attraverso i reni».

Che cosa si può fare per ridurre il nichel introdotto con la dieta? «Poiché le quantità contenute negli alimenti dipendono, oltre che dal tipo, da fattori come l’utilizzo di fertilizza­nti sintetici e pesticidi e la contaminaz­ione del suolo, è fondamenta­le il ruolo degli organi di vigilanza. A livello individual­e, possiamo evitare di consumare, nella stessa giornata, più alimenti fra quelli con il maggior contenuto di nichel (si veda la tabella, ndr)». «Per chi è allergico a questo metallo — continua l’esperta — il controllo verso tutte le fonti di esposizion­e deve essere particolar­mente attento. Riguardo alla dieta, essendo lunga la lista degli alimenti che possono contenere quantità significat­ive di nichel, restrizion­i o eliminazio­ni vanno fatte con la guida di uno specialist­a».

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