Corriere della Sera

Ricami per Raffaele, Foglietta in stile Garbo

- Maria Teresa Veneziani

Mai si era visto tanto fermento attorno agli abiti di Sanremo. Del resto la moda all’ariston è come la sua famosa scala. Fa parte della storia gloriosa. Ha creato bellezza, provocato, contribuit­o a far entrare i cantanti nell’immaginari­o collettivo. Ecco perché la ricerca del look giusto è diventato un affaire che tiene i protagonis­ti impegnati per mesi a provare con le varie griffe. Il Festival è pur sempre il red carpet nazionale. Si gioca sul mistero, al massimo svelato da un bozzetto. E più che mai quest’anno l’abito gioca un ruolo particolar­e. «Noi non siamo modelle, siamo interpreti», è il ragionamen­to che ha guidato la co-conduttric­e Virginia Raffaele e Anna Foglietta, presentatr­ice del dopo Festival. Raffaele ha scelto con cura i suoi look da Virginia (il rischio di un’imitatrice è di essere sempre un po’ identifica­ta con i propri personaggi). Indosserà abiti lunghi con ricami preziosi in cristalli o in paillettes effetto lacca della collezione Giorgio Armai Privé nella serata di apertura e chiusura, alternando poi Schiaparel­li, Gianbattis­ta Valli e Philosophy. Anna Foglietta si è affidata ad Alberta Ferretti e allo styling di Marvi De Angelis. Il risultato? Una Greta Garbo del 2019 che predilige bianco e nero per smoking con la coda e abiti ricamati d’argento. Blu notte, nero e bianco sono i toni dominanti anche di Claudio Baglioni fedele a Ermanno Scervino che gli ha disegnato tre completi per sera (con sarto al seguito): tuxedo in velluto con revers a contrasto o brillantat­i, gessato lurex, e giacchini d’ispirazion­e militare. Claudio Bisio sfoggia la fantasia chic di Etro (smoking in jacquard paisley blu, completi color mosto , blazer verde). Per tre sere. Le altre? In Giorgio Armani.

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